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L'Acqua potabile con il toulene. Non abbiamo l'anello al naso. Ora basta...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Caro presidente D'Alfonso per una questione di stile, di educazione civica, di onestà intellettuale, avrei evitato la sua ingombrante presenza in Prefettura nell'inutile nottata dei miracoli.
In quella notte, in cui l'acqua non potabile, secondo i documenti che abbiamo pubblicato, secondo le certificazione dell'Arta e del Sian, è avvenuto il miracolo dell'acqua santa.
Quella sua presenza, quella sua invadenza ossessiva nel rimettere tutto a posto, ci ha fatto pensare ai lavori sotto la galleria del traforo.
Quel formaggio con i buchi che aleggia sopra le falde acquifere.
La nostra acqua.
Il Laboratorio del Gran Sasso e il Traforo autostradale.
Sotto, la nostra vita.

Ci siamo ricordati che la Strada dei Parchi, del suo amico Toto, aveva svolto dei lavori proprio nello stesso periodo delle analisi sospette dell'arta.
Trovate tracce di Toulene con un nesso di casualità con il Toulene utilizzati per i lavori.
Parole degli enti preposti, non nostre.
Il comunicato della Strada dei Parchi è stato ancora più allarmante.
"In oltre dieci anni non è mai emerso un problema, non solo perché i materiali che utilizziamo sono quelli autorizzati dalle stesse ASL, ma soprattutto perché le quantità di solventi contenute nelle vernici sono davvero infinitesimali".
Si rende conto?
Dieci anni.
Decenni tra Laboratorio del Gran Sasso e il Traforo.

Siamo stanchi di dover verificare da decenni i tanti problemi alla tiroide nella nostra provincia e altre forme gravi di patologie.,
Siamo stanchi di dover vivere attraverso gli indizi di verità, i soliti sospetti e quell'acqua che da vanto del territorio è diventata un'amica nemica.
La Procura di Teramo ha la possibilità di aprire un varco nel muro di gomma che ha rimbalzato ogni nostra inchiesta.
I sostituti procuratori, Aloisi, Giovagnoni, Rosati, i loro uomini, possono svelare quel sistema omertoso che copre i pericoli del nostro sistema idrico.
Hanno ragione le mamme dell' Associazione Scuole Sicure Abruzzo Italia, quando in una lettera al Ministro Lorenzin, scrivono " 

Oggi, 10 Maggio 2017, il comunicato stampa emesso dalla Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Teramo riporta testualmente : “ Nel corso della riunione in Prefettura, presieduta dal Presidente della Regione Luciano D’Alfonso e dal Prefetto di Teramo, l’ARTA ha comunicato i risultati dei sei campioni d’acqua  prelevati, riferendo che -...in base all’analisi effettuata i campioni in esame sono conformi alla normativa vigente-. In ragione di tale comunicazione l’Asl ha informato che: - si revoca la disposizione e l’acqua può essere destinata ad uso potabile….-.Ci permettiamo di far appello alla sua sensibilità e di comprendere quanto per noi risulti enigmatica una situazione per cui l’analisi di alcuni campioni d’acqua mettono in allarme l’ARTA e la ASL al punto da diramare una nota in cui si vieta l’utilizzo di acqua per uso potabile, mentre a distanza di poche ore dalle analisi successive i valori risultano tutti nella norma.ok
Ci permetta di mostrare quantomeno la nostra perplessità e di fare appello al principio della trasparenza: trans parere ovvero far apparire, lasciar vedere, lasciar conoscere.Ebbene, ci faccia conoscere cosa è realmente accaduto, ci dia la possibilità di capire perché riteniamo che sapere sia anche un nostro diritto, in quanto cittadini ed anche e soprattutto in quanto genitori.I nostri figli domani saranno a scuola,magari utilizzeranno il bagno, probabilmente si laveranno le mani prima di mangiare o potrebbero bere dal rubinetto: ci piacerebbe sapere se, in coscienza, lei si sente realmente di dirci “ non preoccupatevi, non è successo niente”.

Caro presidente D'Alfonso, in attesa delle misteriose analisi del 4 e 5 Maggio, in attesa di farle leggere alcune analisi aziendali fatte il giorno 10, di altre problematiche sopite, della differenza tra microgrammi e milligrammi che molti confondono, le consiglio di ricordare che il suo soccorso dovrebbe essere destinato ai cittadini.
Unici, veri, amici.
Sempre.

Ecco la verità https://iduepunti.it/12-05-2017/esclusivo-ecco-la-verita-il-4-maggio-il-toulene-era-78

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Commenti

Un grazie al bravissimo Falconi.

Impeccabile..!!!

È noto che la captazione dell'acqua del Gran Sasso, destinata a rifornire d'acqua le Provincie di L'Aquila e Teramo sin dall’inizio, è effettuata in deroga alla legislazione vigente che regolamenta la captazione delle acque potabili. La necessità della deroga è dovuta al fatto che la captazione non è abbastanza lontana dall'attività umana - nello specifico quella del Laboratorio dell'INFN -.
Quello che è meno noto è che nel 2002, in seguito allo sversamento dello stesso tipo di quello attuale da parte dell'INFN, che inquinò non solo le acque superficiali, ma anche la falda, l'allora Presidente della Regione Abruzzo Pace mi affidò il coordinamento del gruppo di lavoro che si occupò del problema.
Grazie anche al lavoro dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale fu dimostrato che la contaminazione non riguardava solo le acque superficiali, ma purtroppo anche la falda. Fu dimostrato anche che l’unico responsabile dell’inquinamento era il LNFN. La quantità di inquinante, per fortuna, fu tale da non creare pericoli per la popolazione umana. Fu però di assoluta evidenza che si dovesse intervenire in modo urgente per evitare eventi similari che avrebbero potuto avere anche conseguenze catastrofiche - basti pensare alla contaminazione radioattiva -.
Il Presidente Pace chiese al Governo, sia risorse sia i permessi per intervenire all’interno dei Laboratori e nel traforo autostradale, per effettuare i lavori necessari per la messa in sicurezza della captazione dell'acqua destinata sia alla Provincia di Teramo, sia a quella di L'Aquila. Il Governo rispose nominando un commissario e stabilì di utilizzare i fondi destinati alla cosiddetta "Terza canna" per la messa in sicurezza. Appare sconcertante che i Governi succeduti a quello di Pace - segnatamente quello di Del Turco e poi di Chiodi e infine quello di D'Alfonso - non si siano mai minimamente preoccupati di verificare cosa sia stato fatto per mettere in sicurezza la captazione dell'acqua e se i lavori effettuati fossero efficaci. Leggo le parole di uomini di governo dell’Abruzzo che sembrano confermare, dal punto di vista sicurezza, oggi ci si trovi esattamente dove ci si trovava nel 2002. I fatti odierni che, peraltro, seguono quelli dello scorso agosto, dimostrano in modo inconfutabile che se dei lavori sono stati fatti essi non sono state fatti come si sarebbe dovuto, né che l’INFN abbia modificato le proprie prassi operative per prevenire “sversamenti”.
Usare l’acqua captata nel Gran Sasso, pertanto, oggi costituisce un rischio inaccettabile.
È, peraltro, sconcertante, che fin’ora nessuno mi pare abbia chiesto di fare la cosa più ovvia: sospendere l'attività del LNFN fino a che non sia stata messa in sicurezza la captazione dell'acqua.
Appare inconcepibile che fra la sicurezza della salute dei cittadini e la ricerca scientifica, pur se di alto livello, si scelga quest’ultima a scapito della prima. È altrettanto inconcepibile che i Governi nazionale e regionale, tengano in così poco conto i diritti sanciti dalla Costituzione. La questione della sicurezza dell'acqua del Gran Sasso, infatti, è una questione che riguarda il più prezioso bene dell’umanità. Un bene la cui salvaguardia fa passare tutto, ma proprio tutto in seconda linea. L’Acqua è letteralmente vita e chi attenta alla sua sicurezza è un criminale che deve essere perseguito con assoluto rigore senza se e senza ma. Una politica e una scienza che non si assumono le responsabilità delle evidenti omissioni che si sono succedute da ormai oltre 15 anni sono una politica ed una scienza indegne.
Vincenzo Caporale