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LA FONDAZIONE TERCAS NON PARLA BARESE E GUARDA AL FUTURO DEL TERRITORIO

di Anonimo
2 minuti

Di Tercas non c'è rimasto che il nome. Scomparsi i 70 milioni di euro di azioni della Cassa di Risparmio di Teramo la Fondazione non è più proprietaria della banca teramana. Il ciclone che ha cancellato la teramanità dell'istituto di credito ha fatto voltare pagina alla Fondazione. Nessun rapporto con Bari, nessun collegamento con la Tercas. Il presidente Mario Nuzzo guarda al futuro, un futuro diverso, un futuro ricco di impegni sul territorio. Cosa che la Tercas, quella che parla barese, difficilmente farà più

"Abbiamo mantenuto il nome Tercas in ricordo della storia che ci contraddistingue - ha esordito Mario Nuzzo - l'indipendenza della Fondazione non appartiene solo a noi. L'intero sistema si sta evolvendo, le fondazioni si stanno staccando dal mondo bancario. Abbiamo la forza per essere fondazione filantropica e cercare di intervenire a beneficio del territorio teramano". Fondazione Tercas adesso ha un patrimonio di 100 milioni di euro capace di garantire un utili da distribuire nelle attività di carattere sociale e culturale.
"Il patrimonio è amministrato da due gestori di standing internazionale operano con efficacia - ha sottolineato Nuzzo - i risultati sono ottimi e anche quest'anno riusciremo a intervenire sostenendo i progetti che verranno presentati dalle associazioni no profit e dagli enti locali Cambieremo i metodi di intervento per le future erogazioni. Miglioreremo la qualità degli interventi stessi e razionalizzeremo i contributi.Ci sono poche risorse negli enti locali. La nostra proposta è quella di realizzare una doppia linea: con gli enti locali per una migliore razionalizzazione degli interventi nel settore sociale; con le associazioni chiedendo di fare scelte precise, di non sovrapporsi tra loro ma anzi di unirsi in progetti ."

Nuzzo non si sente orfano della Tercas, anzi. Adesso senza i lacci della finanza inquinata, senza i tanti lacciuoli della politica, la Fondazione deve saper voltare pagina. Finanziare le attività culturali che meritano, quelle che nascono sul territorio, che sviluppano le idee del territorio, che favoriscono i giovani teramani.

La Fondazione diventa una ricchezza dal volto nuovo. Che parla teramano con l'eleganza di Nuzzo. a dispetto di banchieri del passato di quelli del futuro. Chiamatela Fondazione, Tercas è già nell'album dei ricordi.
Nel mese di novembre arriveranno le proposte, le scelte. La vera prova del nove.

Fabio Capolla
 

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Commenti

Nuzzo non parla. bene avete fatto a parlare di altro perchè noi abbiamo bisogno di sperare. Non ci credo ma almeno il sociale, prima il sociale vi prego, ha bisogno della cultura economica per sopravvivere. Aiutateci.
La Fondazione doveva acquistare Tercas. Sono deluso anche di Nuzzo. Doveva aiutarci. Siamo senza azioni, senza prodotti finanziari, senza speranze.
È bene precisare che i milioni di euro scomparsi in Tercas non sono 70 ma circa 300 e che del capitale attuale di 100 milioni circa 70 sono il risultato della fregatura rifilata dalla fondazione ai risparmiatori teramani al momento del collocamento delle azioni. Solo per chiarezza circa "l'elegante" Nuzzo.
ME PAREVA ROBIN HOOD. A sentire parlare in TV l'anziano presidente della fondazione tercas , colui che fu voluto e sempre sostenuto e beneficato dall'avvocato Nisii, ( ricordiamolo sempre), il mio pensiero è andato all'arcere di Nottingham. Ha, infatti, parlato di aiuto ai giovani, ai bisognosi, alla cultura eccetera, eccetera, eccetera. In realtà la fondazione non ha più i lauti profitti della banca da investire in opere di sostegno della società civile locale, gli è rimasto solo il nome ( tercas), forse per confondere le idee! Forse sarebbe il caso di dire che la fondazione senza la relativa banca è poca,pochissima cosa....o no? Forse il nostro attempato Robin Hood farebbe meglio a tentare di recuperare qualche eurino facendo causa a coloro che gli hanno bruciato il " pacchetto di maggioranza" della banca.........mangiandosela a mozziconi! .........com'è triste Venezia
L'ELEGANTE dovrebbe dirci che cosa ha fatto per difendere gli azionisti dell'ex Tercas! Se ben ricordo,come azionista di maggioranza,la Fondazione non ha mosso paglia per la salvaguardia di chi aveva investito in azioni Tercas i propri risparmi. Sbaglio?