Non amo le televisioni locali. Amo fare le domande e pretendo delle risposte. Non amo di Teleponte la presenza ossessiva del sindaco Brucchi.
In veste di sindaco, di medico, di tennista, di shampista, di controllore e controllato. Sarà lui, il nuovo volto televisivo per la stagione 2012/2013? Farà lo stacchetto?
Non amo il microfono che si muove con la testa china.
Esiste il potere del telecomando, la democrazia di comprare o meno un giornale, ma nulla, potrà impedirmi di fare i complimenti all'editore della prima rete teramana, Aldo Di Francesco, per la sensibilità e l'intelligenza di aver programmato, primi in Abruzzo, un telegiornale in versione Lis.
L'acronimo della lingua romanza visiva, la lingua dei segni italiana. Impareremo una nuova fonesi, morfologia e sintattica, per sentirci meno soli. La televisone pubblica o commerciale deve avere un'anima di servizio. Teleponte merita il nostro plauso e il mio cappello... in segno di stima.
Mia nonna mi ha insegnato a sorridere e a sentirmi fortunato. Lei era speciale.
Le critiche, le invettive, le volgarità, le invidie, gli stati volgari di facebook, sono nulla di fronte alla bellezza e alla forza di un saluto.
Alla squadra di Teleponte, ai nuovi arrivati, Antonio D'Amore con le due trasmissioni quotidiane e il nuovo canale teramano, a Luigiaurelio Pomante, direttore della programmazione sportiva, giunga il mio sincero in bocca al lupo.

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