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Mosciano: Quell'elefante mi guardava...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Quell'elefante mi guardava. Non è piaciuto il suo sguardo agli esercenti del circo. La sua ora d'aria era finita. Di corsa pachidermica sul camion. Sotto al sole.
Era sul ciglio della rotonda di Mosciano. Triste come un amore non vissuto ma desiderato.
Quell'elefante mi guardava era stordito. Era stanco. Era asiatico perchè quello africano è più grosso, con enormi orecchie e di stile anarchico.
Quell'elefante mi guardava era un sognatore. Pensava alla vita nella sua terra. Pensava a una famiglia, pensava all'uomo come suo nemico. Anch'io ero nella sua lista, perchè oltre ad una fotografia non ho fatto. Sono andato via. Vigliacco.
Quell'elefante mi guardava e il suo sguardo segue la mia penna. Sente la mia tastiera. Incedere di parole e di una denuncia.
Libertà amico mio...libertà. L'uomo è una finta con le maschere da pagliaccio e le luci da imbonitore.
La vita non ha molte facce ma il vento sul viso.
Libertà amico....mio. Ti auguro la libertà.

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Commenti

io sono e sarò sempre contro il circo. ma non si può far qcosa per sottrarre l'elefante ai circensi, magari chiamando le guardie zoofile e cercar qualche prova di maltrattamento o di condizioni non conformi alla sua salute? basta con il circo! non ne posso più!
Io sono passata verso le 23,30 e l'elefante era sempre li! "Per questo non vi ho mai portato al circo!" ho detto alle mie figlie! E abbiamo immaginato gli uomini al posto degli animali ... di più non abbiamo fatto, se non il non comprare i biglietti del circo!
Giusto perché è domenica e una volta, quando ero piccolo, si mangiava il pollo arrosto dopo la messa... aggiungo un link per cercare di fare apparire l'elefante un essere vivente in qualche modo un po' più fortunati di altri asnimali. http://laverabestia.org/play.php?vid=459 Confidava Fellini a un amico parlando di morte: "...ma non sei curioso di vedere come va a finire?" A 55 anni ho già una curiosità che mi rende una irrequietezza da attesa difficile da sopportare.
Terzo millennio e siamo ancora a questo punto. una vergogna per l'umanità. onta.
IN ALTRA...ROTONDA, OGGI, IL CIRCO, FANFARIE E DECLAMAZIONI NELLO SPAZIO EUROPEO DEL RIDOTTO DI MOSCIANO, GRANDE EVENTO, SORTITE NASCOSTE, FUGGI FUGGI PER LA FOTOFOBIA DI DONNA PERFIDIA ALLA RICERCA DEL PD PERDUTO. MA POI LA TERRA SI APRI' E VENNE IL GIORNO DEI LIMONI NERI O DEI CULI NERI.
Poesia.
Mi piacerebbe chiedervi quanti di voi non si siedono soddisfatti di fronte ad una bistecca fumante o ad una frittura di pesce,quanti di voi non indossano scarpe e capi di pelle, non usano trucchi. Non sono animali che muoiono di meno. Pensateci.
anch'io sono passata di lì...scongiurato il pericolo allagamento e scendendo da Teramo, sabato, in realtà stavo ancora pensando al pericolo stradale, ma il richiamo di quell'elefante è stato troppo forte; è stato un attimo e un' immagine si è fissata per sempre nei miei ricordi: l'elefante si muoveva appena dentro il camion...una tristezza, mi è mancata l'aria...non sono claustrofobica ma quell'elefante era come se fosse rinchiuso in un ascensore bloccato...mi ha fatto pensare al caldo di quest'estate, all'afa e penso solo che c'è da impazzire...ero solo una macchina in corsa, non mi poteva guardare, ma penso che guardasse il vuoto...subito dopo ho pensato che con tutte le leggi sceme che fanno ne potrebbero fare una per abolire i circhi con gli animali, a meno che non abbiano spazi immensi e ricreino il loro habitat...sì, anch'io auguro la libertà a quell'elefantino, credo fosse un cucciolo, e di tornare nella sua terra
Io sono passata qualche giorno fa, e a guardarmi erano tre cammelli... Che tristezza, il circo!
Mi dispiace molto per l'elefantino della foto, il problema di fondo è che un circo senza animali non fa audience, anche se a dire il vero in Italia ci sono anche importanti esempi di realtà circensi senza animali, ma hanno poco seguito (purtroppo). Invece è ben documentato (anche se ben poco diffuso) che i maltrattamenti e le costrizioni sugli animali sono agghiaccianti all'interno del contesto circense, continui e brutali su tutte le creature sia che "collaborino" o meno con "gli addestratori". Come continua e vile è la negazione di tali crimini e umiliazioni da parte di questi ultimi e dei responsabili delle famiglie della grande tradizione italiana (e non solo). Gli animali vogliono solo vivere la propria vita in pace, liberi e senza dar fastidio a nessuno. No al Circo con gli animali! P.S.: Personalmente cambiavo canale quando mi capitava di vedere in tv (orribili) spettacoli del genere (quando ancora la vedevo..la tv) ...non mi tornavano i conti, poi ho capito perchè!
E che rabbia pensare a tutti i finanziamenti che i circhi ricevono..
In Italia c'è un progetto di legge che giace in Parlamento da quattro anni e che prevede l'abolizione dell'uso degli animali negli spettacoli circensi. Le Cirque du Soleil insegna. Non è "spettacolo" quello a cui un essere vivente partecipa suo malgrado e ridotto in schiavitù; non è "sport" quello che prevede il sacrificio di una vita: andrebbero vietati entrambi. Per il resto l'uomo alleva animali per cibarsene fin dal neolitico, ma era già un predatore carnivoro da tempo e utilizzava i pellami per coprirsi. Si è affermato come essere superiore per intelligenza e convive sul pianeta con migliaia di altre specie, alcune delle quali sottomesse alle sue esigenze alimentari e d'altro genere. Vogliamo ad esempio ricordare la sperimentazione dei farmaci sugli animali? È causa per loro di indicibili sofferenze, ma è la strada che si percorre per prolungare le nostre vite. Dispiace, certo, ma la maggior parte di noi giustifica questa crudeltà considerandola un tributo necessario al miglioramento delle nostre condizioni di vita: ogni giorno assumiamo farmaci che sono frutto di ricerche fatte sulla pelle di animali indifesi, ma non credo che qualcuno di noi baratterebbe la propria salute con la loro. Ciò non toglie che si possa fare di più per migliorare la vita (e la morte) degli animali da allevamento e sperimentazione e che non si debba mai abbandonare la strada della ricerca con metodi alternativi.
Gentile Fabrizia, sono d'accordo con te, ma solo in parte. La sperimentazione sugli animali, la cui percentuale degli stessi utilizzati a scopo di ricerca biomedica e farmacologica, risulta(va) essere attestabile tra il 30 ed il 40% del totale (c'è stato ultimamente un ulteriore incremento). A me sembra che sia una bella truffa, e dirò il perchè. Non mi metto a sindacare se queste metodologie siano funzionali o meno per noi (anche se ho grossi dubbi viste le numerose ultime eperienze dirette ed indirette), bensì vorrei capire dov'è il confine della legittimazione di tale pratica oltre la ricerca medica in se. Forse chi osanna la sperimentazione animale crede che questi animali vengano usati totalmente per la ricerca di base; o è semplicemente un povero dupe, oppure è in malafede. Il rimanente degli animali, circa il 60-70% che fine fa? mmm... 1+1 fa sempre 2. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- In merito agli allevamenti del Neolitico, non credo fossero intensivi e crudeli come quelli di oggi, non è che si possano portare minimamente a paragone. Per fare un esempio stupido: Le popolazioni dei nativi americani hanno vissuto per migliaia di anni raggiungendo un rapporto tra crescita demografica e qualità della vita* inimagginabile per le cosiddette civiltà di quell'epoca, tantomeno per quelle successive, né per oggi. Erano diversi milioni fintanto furono sterminati nel corso di circa 4 secoli (il vero grande olocausto negato). Prendevano dalla terra solo quello di cui avevano bisogno, animali compresi e non buttavano nulla. Che poi fossero belligeranti tra loro per territori ed alcune tribù mangiassero anche cani fa parte di un altro discorso. Così come altri gruppi tribali millenari di tutto il mondo. Oggi siamo nel Neoliberismo e il risultato si vede: Sfruttamente massiccio diretto od indiretto di tutto e tutti. La petrolizzazione (che di bene avrà anche fatto, se vogliamo) indiscriminata ci ha portato ad un esagerato sviluppo demografico su scala mondiale. Sto sul filo dell Off Topic e mi fermo qua. Era solo per dire che sarebbe meglio fare una revisione di tutte le cose stupide ed inutili che inquinano la nostra vita, quella degli altri e l'ambiente. Magari si vive meglio poi. P' mmà aghè cuscì. Anche in un caffè c'è sofferenza. Ti saluto, ciao! P.S.: Quando dici che l'uomo "Si è affermato come essere superiore per intelligenza" non ci credo manco se lo vedo! E' falso, guarda come stiamo! * per qualità della vita intendo - personalmente - vivere in pace senza rotture di coglioni date dalle puttanate inutili come ad esempio la maggiorparte delle cose stupide di oggi :) (hì dittì nind' combà...!!!)
Fabrizia stai creando una scala di valori che non ha ragione di esistere se non nei tuoi valori e nei tuoi pensieri. Prova a fare questo discorso ad un vegetariano e vediamo quanto giusto lo trova. E poi gli uomini da sempre fanno la mattanza dei tonni, uccidono i cuccioli di foca a bastonate, imbutano il cibo alle oche per gonfiargli il fegato come un canotto. Allora? Avranno certo diritto.. Lo fanno da sempre! Tra le specie sottomesse ci sono anche gli elefanti, imbragati per fare i lavori più massacranti e.. per far divertire nei circhi. Da sempre. E poi, se vogliamo parlare di specie "sottomesse" quale miglior esempio delle donne costrette ai focolari? Relativizzare. Imperativo.
FnckOFF, io non esprimevo la mia opinione, illustravo semplicemente quello che mi sembra lo stato attuale delle cose: l'uomo è stato premiato dall'evoluzione, che poi sia anche capace di mandare tutto in malora è un discorso a parte... Sulla sperimentazione nutro i tuoi stessi dubbi, ma temo che non cambierà nulla, non a breve.
@Veritas, ho creato una scala di valori? Dove? Quando? Torna tra noi... Ho detto molto chiaramente che non esistono maltrattamenti migliori o peggiori, ma sicuramente ce ne sono alcuni che si potrebbero realisticamente evitare anche da domani se ci fosse la volontà politica di farlo, altri che sono radicati nella storia, nella cultura e nei costumi del genere umano e che richiederebbero una rivoluzione etica che all'orizzonte onestamente non vedo. Se c'è una cosa che fa girare male il mondo è l'abitudine di alcuni di far dire ad altri ciò che non hanno mai avuto intenzione di dire...
Farò alcuni parallelismi arditi che voi mi lascerete passare perché siamo qui per confrontarci serenamente. Ci siamo commossi per lo sguardo dell'elefante e questo ci ha fatto riflettere sulla sua condizione disgraziata. A pochi metri di distanza alcune decine di miglia di polli, nascosti allo sguardo dalle mura dei capannoni, vivono una esistenza atroce e repontinamente interrotta da morte procurata. Forse la sofferenza è direttamente proporzionale alle dimensioni? O è la sensibilità che è inversamente proporzionale? Possiamo pensare che il discrimine sia il concetto di "utilità". Allora mi dico che l'elefante fa lavorare, e quindi "campare" diverse persone; mi dico che anche per un solo bambino che acquista una molecola di consapevolezza e di misura ha ragione di essere lì a Mosciano; mi dico che è addirittura un animale fortunato: pur nello sgradevole disagio è accudito, magari (anzi, sicuramente) con amore, curato, preservato nel migliore dei modi compatibilmente con la vita del circo, ma pur sempre una vita. Ora, superata la rotonda, quanti sguardi carichi di disagio ci commuovono? Riusciamo a intenerirci sempre (non a campione) di chi ha piena consapevolezza e coscienza della sofferenza? Qualche volta la loro richiesta è minima e circoscritta, e inascoltata. Magari l'elefante può essere utile anche in questo: risvegliare un sentimento, un emozione e una riflessione che ci fanno guardare al disagio con una attenzione maggiore. Saluti. P.S. Quanti di noi hanno pensato "in galera!" augurando ad esseri umani, magari colpevoli solo di essere vittime la stessa condizione dell'elefante?
Far distinzione tra ciò che si può "realisticamente evitare" (cosa vuol dire realisticamente?) e ciò che "è radicato nella cultura e nei costumi" vuol dire creare una scala di valori. E in questa scala, dove una cosa si può fare perchè facile e l'altra no perchè difficile, ci si riflette semplicemente ciò che per te è facile e ciò che per te è difficile. I circensi vivono e fanno spettacolo con gli animali da secoli se non da millenni. Forse da prima che l'uomo mangiasse la carne (a proposito, i vegetariani sostengono, e non a torto, che mangiare la carne, oltre che antietico, è dannoso per la salute. Quale miglior inizio di mutamento culturale se non quello di eliminare profgressivamente la carne dalle tavole?). La loro non è cultura o costume? La mattanza dei tonni? C'è gente che prende gli aerei e paga barche per vederla fare. E avviene da sempre. Anche nella medicina ci sono aziende che rifiutano di effettuare test sugli anuimali e altre che sono invece imputate alle corti internazionali per sperimentazione sugli uomini. Certo è che la medicina è forse l'ultima arrivata nei maltrattamenti (quindi secondo il tuo ragionamento quella avente meno diritto). Sai come uccidono i vitelli per fare gli hamburger destinati a pub fast food ma anche ristoranti e tavole casalinghe? Fanno percorrere all'animale una discesa dove il pavimento è costituito da due piani posti a v rovesciata Λ, lisci e di metallo. Lo zoccolo dell'animale chiaramente non riesce a far presa ma scivolando, l'animale, "sbatte" contro le due pareti metalliche laterali che, oltre a tenerlo in piedi, gli impediscono anche la vista. Risultato? La corsa finisce con l'animale terrorizzato che rivewrsa nei suoi muscoli una quantità di ormoni micidiale e tale da ammorbidire la carne e far venire l'orgasmo a chi, affondando il coltello nella bisteccha o mordendo l'hamburger, si complimenta con se stesso per la scelta della carne acquistata. Radicata nelle culture di larga parte delle culture mondiali c'è anche l'idea che la donna sia inferiore, costretta al sertvilismo verso il maschio e alla vergogna corporea verso dio. Cultura di millenni in cui, purtroppo!, marciscono felicemente anche tantissime donne. p.s. un'ultima cosa: io sono tra voi, non attaccare a testa bassa chi la dice un punto differente da te. Ti conoscevo diversa.
Veritas, non mi conoscevi diversa: non mi conosci affatto. E non capisci ciò che dico, perché credo che in realtà non ti interessi: decidi tu cosa farmi dire perché ti fa comodo così. Oggi, anche in seguito alla lettura di questo articolo, http://www.unita.it/tecnologia/mettiamoci-la-faccia-commenti-br-su-www-… ho preso una decisione: non parteciperò più a discussioni con interlocutori sconosciuti, quindi saluto tutti augurando lunga vita e tutto il bene possibile :) PS: chiedi ai vegetariani cosa pensano della derattizzazione...
Buona lettura de L'Unità.
L'elefante il pollo e io....l'ultima frase non si capisce. Sono d'accordo, la percezione della sofferenza altrui è a noi direttamente proporzionale alla conoscenza e alla visione di essa, sempre che si abbia un minimo di cervello, un po' di umanità e la giusta dose di buon senso per capirla. Non credo che l'elefante sia curato né amato dai suoi aguzzini. E' come dire che lo stupratore ama la donna che sta massacrando, se me lo passate, e vaffanculo non è così! Se invece vuoi dire che l'elefante soffre un disaggio minore rispetto al pollo allevato in batteria, allora potrei risponderti che la sofferenza del pollo finisce con la sua morte che di media in condizioni del genere è tra il mese poco più e i 60 gg, e potrei dirti che nella produzione industriale delle uova i pulcini maschi appena nati vengono gettati vivi nel tritacarne perchè inservibili dato il loro sesso. Chi soffre di più? L'elefante che campa diversi decenni (perchè poi si sostituisce, è vecchio/a), il pollo di quel "bellissimo allevamento profumato" di Mosciano (1-2 mesi) o il pulcino (x..ma pochissimo giusto il tempo di passaggio sul rullo continuo fino alle mani di chi lo butta nell'immondizia)? Io questo non lo so, mi verrebbe da dire chi vive più a lungo. Ma com'è che si diceva? Occhio non vede cuore non (sente dico io) duole. Tand' aè. Questo non giustifica tuttavia lo sfruttamente massiccio di tutti e tutto. Sia chiaro. Il problema è semplicemente uno: L'uomo sfrutta TUTTI, anche i suoi simili da sempre, l'uomo può parlare, ribellarsi e morire combattendo per la propria libera esistenza se lo decide. Gli animali non parlano, quindi si può far loro ciò che si vuole. Possono anche "ribellarsi" ma oltre a fare una brutta fine (non necessariamente la morte) non avrebbero alcun seguito. Ve l'immaginate migliaia di suini che scappano e fanno a pezzi i propri aguzzini?? (Ah no, quello era il film "Pecore Assassine") Assurdo e impossibile. Tutto qui il succo del discorso. Con questo voglio dire che per deboli s'intende tutti coloro che non possono difendersi per le più svariate ragioni e gli animali insieme ai bambini (si cazzo i bambini) sono le creature più sfruttate nel mondo. Ormai sto proprio OffTopic vabbè. Fabrizia: grazie della precisazione, io non l'avevo capito prima (sembrava che tu stessi parlando del tuo pensiero). veritas: la carne degli animali prodotti in allevamenti intensivi è oltretutto piena di farmaci, steroidei, antibiotici e altra robaccia chimica con livelli inimmaginabili di tossicità sia per loro (ma tanto poi crepano subito no?) che per noi. mmm...che bontà, fa meno male fumarsi il crack n'artro po'! Un saluto a tutti.
Totalmente d'accordo con Veritas. Quanta ipocrisia nascondono molti discorsi animalisti... Quanti di quelli che protestano contro i circhi o green hill poi sono vegetariani o meglio ancora vegani? Odio questo loro modo di far passare per assassini chi fa scelte di vita differenti. Non ho più l'età ma io francamente al circo ci andrei. E non mi sento un pericoloso fuorilegge.
@Fabrizia brava non partecipare più che e' meglio per tutti.
Il commento anonimo è sempre esecrabile? Io direi di no. Anzi: se non viene usato per nascondersi vigliaccamente quando si accusano persone o si esprimono concetti lesivi delle altrui libertà o dignità direi che è addirittura un atto di umiltà: aiuta a concentrarsi meglio sui contenuti. Non è insolito, infatti, che ci precostruiamo dei giudizi o etichette sui nostri interlocutori che finiscono col distrarci dal merito della discussione. Se, per esempio, leggo un post che recita: "Cerco l'uomo col lanternino" Se viene da "il compagno filosofo": immagino un romantico e generoso tentativo di allargamento di specie, visto che ultimamente è riuscito a inserire nel genere persino Dodo. Se viene da "Fabrizia" mi prefiguro una sanguinosa battuta di caccia. Da "El Cordobes" una momentanea (spero) disfunzione ormonale. In nessuno dei tre casi mi sono soffermato sul corretto significato del commento. Io non mi "nascondo" dietro un nick ma lo uso come espediente per farmi leggere (altrimenti lo so: finirei nello spam). Saluti.