Caro Presidente Chiodi,
le presento Eleonora Corona, segretaria regionale dell'Aned, associazione nazionale dializzati e trapiantati, medaglia d'oro al merito della sanità pubblica.
Il signor Patacca, il signor Pepe...le tante signore e i tanti signor nessuno, che ogni giorno, anzi, scusi, che un giorno si e uno no, sono sottoposti a dialisi.
Le presento Moreno Mincarelli, le presento gli altri soci dell'aned, che hanno subito un'operazione di trapianto e lottano per la vita.
Hanno diritto a un sussidio, che la regione Abruzzo ha bloccato da tre anni.
Tre anni che la Regione Abruzzo per il piano di rientro non rispetta la legge regionale N. 29/98 del 21.041998.
Stiamo parlando di 129,11 euro al mese per 12 mesi, pari a 15oo euro all'anno.
1. Le provvidenze previste dal comma 2, dell'art. 1, della legge regionale 21 aprile 1998, n. 29 recante "Modifiche ed integrazioni alla L.R. n. 19 del 1977, alla L.R. n. 69 del 1978 e alla L.R. n. 60 del 1983 concernenti provvidenze a favore dei nefropatici" sono sospese sino alla conclusione del piano di rientro.
Tre anni, esattamente dalla determinazione del 27/10/2010.
Le loro vite contro il muro di Gomma della Sanità abruzzese.
Le chiedo di decifrare questa risposta...il terzo segreto della fatina regionale...
"Tale limitazione non risulta discrezionalmente disposta dalle determinazioni di cui sopra, che non modificano o abrogano disposizioni di legge, ma discende al contrario, dalla corretta applicazione della norma di legge e del fatto che le somme di cui si è provveduto al trasferimento costituiscono quota del fondo sanitario".
Vorrei avere la forza di raccontarLe gli occhi degli anziani che oggi ci hanno fatto compagnia.
Profondi, veri, soli, forti, immensi, caldi.
La prego di non sentirsi accerchiato.
I numeri freddi del suo bilancio gridano vendetta, per un diritto soffocato dal dare e avere. Anzi solo dall'avere.
Queste persone stanno pagando con la sopravvivenza un conto molto salato...credo che la Regione abbia un altro debito.
La protesta nasce a Teramo per abbracciare Chieti, Pescara e L'Aquila.
Diventerà un unico grido di dolore.
Quello della morale, dell'etica del diritto e del rispetto verso chi soffre.
Si chiama sanità...quella reale.
Quella di tutti i giorni.
Benvenuto...
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