Ieri, ultimo giorno di Luglio.
E’giusto quindi fare un bilancio di mezza estate, o meglio, di un’ estate che tra un mese o poco più potrà dirsi conclusa.
Con grande soddisfazione possiamo affermare che i due mesi passati sono stati per la città di Teramo a dir poco straordinari.
Giorno e notte migliaia di turisti si sono riversati nel centro storico in occasione dei numerosi e qualificati eventi estivi.
File interminabili alle biglietterie del museo archeologico e della pinacoteca.
Affollati, anche per le visite notturne, i siti archeologici illuminati, dell’area urbana ed extraurbana.
Il teatro romano, forte dei suoi mille posti a sedere, conseguente al recente recupero del monumento, ha offerto un cartellone di primo piano di teatro, musica lirica e jazz, che hanno richiamato migliaia di persone non solo dalla costa ma anche dalle vicine province di Marche e Lazio. Insomma, la città ha vissuto un periodo di grande, straordinaria visibilità. Economia alle stelle per ristoranti, bar, negozi commerciali.
Scusatemi, ma era solo un sogno. Purtroppo ciò che ho appena scritto è la notizia che da decenni spero di poter leggere, svegliandomi una mattina, su un quotidiano o su un sito informato.
Il mio è uno sfogo che posso qui permettermi grazie alla ospitalità dei “ due punti”.
Perché se ci pensiamo, la politica ci impedisce finanche di sognare.
Troverai sempre qualche politico di vertice o di periferia ( da un po’ di tempo si muovono in gruppo) che ti annienterà il sogno, sostenendo che va tutto bene, che tutto funziona perfettamente, e che si deve a loro se c’è crescita sociale ed economica del territorio in cui vivi e una maggior qualità dei servizi a disposizione del cittadino.
Quindi, perchè sognare?
Quando ciò accade devi invece reagire. Non devi farti schiacciare e umiliare.
Se hai argomenti da opporre devi farlo, con decisione e coraggio.
Solo così potremo riuscire a combatterli. Ecco un esempio. Ecco a mio parere, come bisognerebbe reagire a fronte di ciò che sto per dire, che è vergognoso.
A Teramo, in Via Oberdan 19, era situato, fino al settembre 2015, l’Ufficio Regionale Turistico della Regione Abruzzo.
Da circa un anno detto ufficio e’ stato trasferito presso il Genio Civile, in Via Cerulli Irelli. O meglio, è stato collocato al piano terra, con ingresso posto su un lato dell’edificio, dietro ad un solido cancello in ferro, come si vede dalla foto.
L’ Ufficio del Genio Civile a Teramo è conosciuto e frequentato unicamente da ingegneri, geometri ed architetti.
Nove persone su 10 non sanno neanche di cosa si occupi. Ma questo non è importante.
Ciò che rileva è che gli Uffici per la promozione turistica, che sono gli avamposti organizzati per fornire il servizio di prima accoglienza ai turisti che giungono in una certa località, sono collocati in un luogo o in uno spazio centrale della città o del sito da visitare, come avviene ovunque.
A Teramo no.
Qui la Regione, da cui dipende l’Ufficio regionale turistico, ha ben deciso di collocarlo, ovvero di nasconderlo, in una delle strade più marginali della città. A ridosso della Circonvallazione Ragusa. E’ facilmente intuibile come nessun turista sia mai riuscito a trovarlo.
Aggiungo che l’Ufficio Turistico regionale è del tutto sprovvisto di materiale informativo, di guide, depliant e quanto altro utile a reclamizzare i nostri luoghi o il nostro patrimonio. All’Ufficio sono addetti due dipendenti che ritengo vengano pagati per non svolgere alcun servizio utile.
Offendendo anche la loro dignità professionale.
Se cercate l’indirizzo dell’Ufficio sul sito della Regione Abruzzo risulta, dopo circa un anno dal suo trasferimento, che l’Ufficio Regionale Turistico è ancora situato in Via Oberdan 19, con un numero telefonico non più esistente.
E’ vergognoso? Certo. Il fatto che la città di Teramo offra in questo periodo un aspetto spettrale di se stessa, forse nell’arco di due mesi visitata da qualche sparuto e sfortunato turista sfuggito dalla costa ad un acquazzone estivo, non è solo dovuto alla inefficacia di una politica turistica della regione Abruzzo, ma anche alla assoluta incapacità dell’Amministrazione comunale ad attrarre turisti. L’argomento merita un doveroso approfondimento. Tornando al sogno, segnalo che quello della collocazione a Teramo dell’Ufficio regionale turistico, è solo uno dei virtuosi risultati della strategia per il turismo, decantata da una classe politica capace solo di parlare, di tagliare nastri e di autoesaltarsi.
Una classe politica atta unicamente a presenziare, farsi vedere e a pontificare senza alcuna vergogna: “ Noi abbiamo fatto, noi abbiamo detto, noi siamo i primi in Italia… grazie a noi... “
Parole, solo parole, pronunciate da eletti mediocri e tuttologi che rivestono abusivamente ruoli istituzionali senza avere curriculum, e non se ne vergognano. A questi soggetti bisogna rispondere e opporre fatti concreti e farli vergognare.
Forse qualcosa inizierà a cambiare.
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