Cari I Due Punti, caro Giancarlo, amico mio,
sono un vigliacco.
Forse hai ragione tu, questa lettera mi servirà per comprendere, per capire cosa tu da amico hai fatto e stai facendo per salvare Andrea e il mio matrimonio.
Forse che molti comprenderanno il mio errore e lo rifugeranno.
Ho abbandonato mia moglie e mio figlio.
Non sopportavo più le urla disperate di mio figlio, Andrea, autistico da sempre e ora sei anni.
Mi vergognavo di portarlo a scuola, di andarlo a prendere, di dovermi giustificare e raccontare.
Mi vergognavo di non avere tempo per me, per la mia vita, per i miei amici.
Ho sognato la sua voce, il suo voler giocare a calcio con me, il suo chiamarmi papà.
Ho lasciato mia moglie con la più banale delle scuse, accusandola di avere un altro, lei, che si sta lasciando spegnere giorno per giorno per suo figlio.
Nostro figlio.
Sono arrivato a provare anche un sentimento di odio.
Non abbiamo soldi per le assistenti, non abbiamo soldi per supplire alla mancanza di civiltà e di attenzione statale, non abbiamo soldi per supplire alla nostra solitudine. Sono fuggito.
Sei mesi lontano e ora il forte desiderio di tornare.
Mia moglie ha raddoppiato gli sforzi e continua a lottare per Andrea che strilla, urla, nella sua violenta mancanza di comunicazione.
Voglio tornare in campo e ringrazio per la possibilità di questa lettera.
Vorrei essere perdonato perchè ho capito che senza la mia famiglia non sono nessuno.
Ho compreso che senza la possibilità di vivere accanto alla mia donna e Andrea non sono nessuno.
Laura ha deciso di divorziare, di separarsi e io mi sono sentitto completamente un emerito traditore.
Ciò che vorrei far comprendere a chi è nella mia stessa situazione, è che dall'autismo non so se si riesce a guarire ma si può migliorare.
L'importante è continuare a lottare minuto dopo minuto.
Io ho sbagliato e sto pagando caramente.
Vorrei solo essere perdonato e avere un'altra occasione.
Vi amo.
Lettera Firmata
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sono impazzito e quasi morto a 2 anni per il morbillo, ma ai miei genitori serviva un primogenito maschio da trofeo, perciò andai a scuola fino alla terza media senza farmi un amico anzi facendomi solo nemici perchè ero egoista e indifferente agli altri bambini chiuso e introverso, poi serviva un nuovo servo e allora vai a lavorare in 25 anni ho cambiato 200 posti di lavoro perchè non riuscivo a rapportarmi con i colleghi. ora sono qua a 40 anni la mia famiglia mi odia non ho un lavoro ne una donna ne un amico mi aspetta solo la terra, sulla quale spero almeno nasca un fiore.
Almeno lo hai fatto, hai lasciato la tua famiglia, è come il figlior prodigo. Ti sei preso la responsabilità di non volerlo accettare. Mio marito rimane ma tutti i giorni mi fa notare che è autistico e che se ne vuole liberare, non lo accetta, ma NON SE NE VA. Così io devo gestire due persone incostanti, non una.
Hai fatto bene,io stesso mi sarei vergognato.
Spesso le decisioni più forti vanno prese e dobbiamo anche pensare a noi stessi