Caro Giancarlo,
Volevo innanzitutto ringraziarti per ciò che fai quotidianamente per la nostra città.
Seguo da un po’ la lotta che porti avanti per denunciare uno dei mali che attanaglia la nostra città: la droga.
È sconvolgente quanto questo problema, visto da fuori, sia così grande e delle volte incontrollabile.
Ma in pochi conoscono la reale entità di questo problema; quanto in realtà sia ancora più grande, più forte e radicato nella nostra città; e posso portarne testimonianza, perché l’ho visto e vissuto da dentro.
In prima persona.
Ho fatto uso di sostanze per quasi 10 anni, partendo dalle “innocue” canne e dall’alcool (da tutti, e dico tutti, tragicamente sottovalutato) per poi passare a farmi male davvero, il tutto in un crescendo di Malessere. Un malessere che non nasce dal nulla ma che ha una radice.
Ne ho combinate di tutti i colori, ho fatto male a me stesso ma soprattutto a chi mi stava accanto, alla Mia famiglia, la mia fidanzata e agli amici veri che avevo, arrivando a distruggere tutto ciò che di bello e importante avevo intorno.
Dopo essere arrivato a compiere gesti ignobili verso la mia famiglia, dopo aver tentato diverse volte di farla finita, sono crollato.
Sono crollato e ho chiesto aiuto.
Ho scelto di andare in comunità e iniziare a vivere.
La droga?
Penso sia solo un sintomo.
Il sintomo di un malessere che si radica fina dall'infanzia, che ci ha traviato e impedito di crescere.
L'insoddisfazione, il vizio e l'ossessione per la propria immagine massacrano i ragazzi, che spesso non sanno reagire o non hanno gli strumenti per farlo.
Sento il bisogno di dare la mia testimonianza per cercare di infondere un po’ di speranza a chiunque viva questo problema personalmente, tramite un parente o una persona cara.
C'è speranza e si può fare; ma le famiglie devono iniziare a fare le famiglie.
E soprattutto, a Teramo, bisogna smettere di vergognarsi di ammettere di avere tale problema e di chiedere aiuto, in una piccola cittadina dove l'opinione e il giudizio altrui spesso prendono il sopravvento sui reali bisogni di ognuno di noi.
Lettera Firmata
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