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Carcere di Castrogno. L'on. Luciano D'Alfonso chiede la presenza del Prefetto Fabrizio Stelo

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Mi perdonerà l'onorevole Luciano D'Alfonso se nel consesso del consiglio comunale istruito per il documento Castrogno che potrebbe diventare, sviluppandolo, un alto esempio istituzionale, mi sono dimenticato di una parte del suo intervento. ( ascoltatelo https://www.youtube.com/watch?v=UoCqODMAjxs ).
Non quando caro onorevole si divertiva a motteggiare, sbertucciare i consiglieri comunali paragonandoli ai parlamentari.
In molti hanno provato orgoglio, noi, osservatori, imbarazzo. 
Eppure tra il sindaco D'Alberto e il Presidente della Provincia, Camillo D'Angelo, c'erano gli anelatori a futuri incarichi tra parlamentari o consiglieri regionali.
 

Lei si sarà accorto del marcamento a uomo che il Presidente della Provincia di Teramo,hghgh Camillo D'Angelo che sicuramente è un prode d'azzardo ha fatto alla sua persona e a quella del senatore e tesoriere del Pd, Michele Fina. Il sindaco D'Alberto ha compreso che nel Partito Democratico ha le porte sbarrate e gli unici lidi da spiaggia libera di pubblico demanio, dove potrebbe bagnare i suoi panni, si trovano sotto la bandiera del Movimento Cinque Stelle e dei Verdi di sinistra.
 Lei pensi, onorevole D'Alfonso, a Teramo, i bagnini di quel sabbia d'oro sono Pina Ciammariconi e il figlio dell'arch. Raiola. 
Sandro Mariani nel frattempo sorrideva sotto i baffi.
 

Torniamo al suo discorso, caro onorevole D'Alfonso e mi perdoni la disgressione.
 

Non quando ha archiviato nella sua memoria di citazioni  la Regola per ben confessarsi di Giacomo della Marca che per quanto riguarda i politici, richiamerebbe la penitenza pubblica; non quando si è divertito a rimarcare il ruolo di direttore delle carceri e del garante dei detenuti; non quando ha richiamo al pericolo del dirigismo e del panpenalismo; non quando ha fatto sintesi con la figura del Papa sofferente;  non quando ha richiesto l'indipendenza del sistema carcere Abruzzo dal Lazio per non rischiare di sparire; il suo sberleffo caricaturale che richiama il mistero buffo di Dario Fo ha trovato l'apice nell'ossimoro della presenza assenza del Prefetto di Teramo, sua Eccellenza, Fabrizio Stelo.hghghg
Ecco onorevole D'Alfonso. La sua provocazione potrebbe diventare un altro momento istituzionale con un incontro in Prefettura tra voi cariche Istituzionali, i migliori, gli eletti o nominati che trovano la giusta sintesi. Lei, presente a se stesso e il Prefetto Stelo, presente a tutti noi.
Replichiamo con le più alte cariche del Regno D'Abruzzo in assise dal Prefetto Stelo?
Dateci un appuntamento per di Caronte portare a Roma, il dossier Castrogno per diventare il dossier Abruzzo.
Abbiamo bisogno di contare e non solo di un elementare abaco comunale.    




 

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