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"Il Turista" a Rocca Santa Maria...

di Giancarlo Falconi
8 minuti

Un turista a Rocca Santa Maria? Non solo per omaggiare il vicino Vezzola che bagna Teramo insieme al Tordino o anche per raccontare la storia di un Castello medioevale che fu feduto del Vescovo di Teramo.
Il turista a Rocca Santa Maria potrà trovare Natura, storia, bellezza, cucina, tradizione, accoglienza nelle tatissime frazioni che compongono un unico tessuto urbano.
Ceppo, Fioli, Alvelli, Paranesi, Cona Faiete e Macchia Santa Cecilia,  Pomarolo, Serra e San Biagio appartenevano, con Macchia Santa Cecilia, tutte in sintesi alle antiche università agrarie di Rocca Santa Maria e Rocca Bisegna.
 

"Il territorio di Rocca Santa Maria comprende le antiche università di Rocca di Bisegno (Faiete, Macchia S. Cecilia, Pomarolo, Serra)

Terra Marricana Montagna (Faognano.  parte di Acquaratola e

parte di Poggiovalle)    . .

Rocca Santa Maria (Fiume, Canili, Tavolero, Colle, Martese, Fustagnano, Ciarelli, Paranesi, Licciano. Alvelli, Cesa, Riano, Tevere, Castiglione, Forno e Fioli).

Queste Università erano già esistenti nel XVI secolo, nel 1805 la provincia di Teramo ne contava ben 136 ; alcune di esse risultavano molto piccole contando solo poche centinaia di fuochi (famiglie) o anche meno e fu necessario, pertanto, aggregarle ad altre più grandi. Fu la sorte che toccò anche a Rocca Santa Maria che fu unita all’Università di Torricella Sicura.

Questo provvedimento suscitò molte lagnanze nella popolazione e il Sindaco, in una lettera rivolta all’intendente di Teramo Pietro De Sterlich, notificava le varie difficoltà che impedivano ai cittadini di raggiungere Torricella. Tra esse citava la situazione montuosa dei luoghi, la distanza, la mancanza di strade, la presenza di fossi privi di ponti .In considerazione di tali fattori, nel 1813 Rocca Santa Maria fu resa indipendente da Torricella, e ad essa furono aggregate le vicine Universita di Rocca di Bisegno e di Terra Marricana Montagna

Nel tempo, le numerose frazioni di questo territorio hanno subito vicende alterne perché coinvolte col fenomeno del brigantaggio". ( fonte Rocca Storia) 

La Storia racconta del noto episodio della Battaglia di Bosco Martese.
Leggiamo una sintesi ( W) " Il 17 settembre 1943 un contingente di soldati italiani di stanza a Teramo, guidati dal capitano Giovanni Lorenzini, decise di non consegnarsi ai tedeschi, e si trasferì in località Ceppo nel comune teramano di Rocca Santa Maria, a 30 km dal capoluogo. Trovarono antifascisti teramani, tra i quali i fratelli Rodomonti e Armando Ammazzalorso, arrivati lì il 23. Nei giorni seguenti giunsero altri soldati sbandati, ex prigionieri inglesi e slavi, fuggiti dal campo di Tossicia, e si creò un drappello di insurrezionali capitanati da Mario Capuani, con comando al capitano Ettore Bianco, già protagonista di un episodio di resistenza contro i tedeschi.Il gruppo si divise in tre parti, il partito d'Azione, quello Estero, e quello dei Comunisti, comandati dall'avvocato Felice Mariano Franchi, dal tenente colonnello Dushan Matiyasevic e dal tenente Francesco Di Marco. il 25 settembre un contingente di tedeschi si diresse verso il luogo di Bosco Martese, la battaglia iniziò a mezzogiorno, durò circa 3 ore, i tedeschi dovettero ritirarsi, con 50 morti, e 5 camion distrutti. Il Maggiore Hartmann venne fatto prigionieri e passato per le armi, dopo il combattimento gli insorti dispersero le piccole bande per continuare la lotta, ma i tedeschi scatenarono immediatamente la rappresaglia contro i civili, giustiziando 5 prigionieri presi a Bosco Martese, e in seguito ammazzando dei carabinieri, uccidendo anche Mario Capuani, che aveva avviato nella sua casa in segreto l'organizzazione della rivolta".

Rocca Santa Maria non è soltanto la Festa del Pastore, il Teatro Improvvisato https://www.youtube.com/watch?v=LeaN-9JsUHQ, la storia del Brigante Marco Sciarra ( consigliamo il libro di Elso Simone Serpentini), la canzone dedicata da Edoardo Morricone, https://www.youtube.com/watch?v=SzPEUUn9S_s
Marco Sciarra. Flagello di Dio e re della campagna - Elso Simone Serpentini - copertina ma è la cultura dell'accoglienza e dell'ospitalità in tante strutture ricettive. La bellezza della montagna e dei boschi. I sentieri di bici o tramite guide del luogo attraverso i monti della Lega.  Il silenzio e il ritardo della pioggia e la bontà dei funghi porcini. Rocca Santa MAria è anche le sue Chiese e il suo tesoro artistico culturale.
La  Chiesa di Sant’Egidio nella contrada disabitata di Arquatoia. Opera del XIV secolo, particolare per i molti monogrammi dei Gesuiti, composti dalle lettere IHS con l’H sormontata da una croce e con incastonate le date di costruzione delle loro abitazioni, indicanti la fervente attività di questa confraternita sul territorio roccolano.

La Chiesa di Santa Maria Assunta nella contrada di Alvelli e riconducibile del XV secolo. La Chiesa ha l’accesso con architrave sormontato da due conci arcati. Sull’architrave è scolpita una croce latina e di fianco il portale, sul concio è impresso una croce greca.

La Chiesa di Santa Maria a Canili del XVI secolo di piccole dimensioni e con un’unica navata e fiancheggiata dal campanile a vela con due campane.

Unica navata anche la Chiesa di San Lorenzo a Cesa, a cui si accede tramite un piccolo portale di pietra. Anche in questa struttura ritroviamo il monogramma dei Gesuiti IHS e sulla croce si trova la data 1801.

Nella Chiesa di San Nicola di Bari a Ciarelli del XVII secolo si trovano invece due edicole con la statua di San Nicola e quella della Madonna col Bambino. Nei pressi dell’altare si trova la storica campana della Chiesa anche se lesionata e ormai inservibile per suonare sul campanile.

Due statue si trovano anche nella contrada Colle, nella Chiesa di Sant’Antonio. Le statue sono di Sant’Antonio di Padova e di San Vincenzo Ferrer, proveniente dalla distrutta Chiesa di San Flaviano in Tavolero.

La Chiesa di San Pietro a Faiete: risale al XVII secolo, anche se potrebbe essere più antica. Venne bruciata nel 1668 durante la guerra tra soldati spagnoli e banditi ed era nota come "San Pietro del Piano".

La  Chiesa di San Martino. Si trova nella contrada Fioli e all’accesso del paese. Risale al XIV secolo e all’interno di trovano dei dipinti, una statua della Madonna del Rosario e una di San Martino.

La Chiesa della Natività di Maria nella contrada Fiume. Ricostruita nel 1958 e con decorazioni riviste nel 1977.

La Chiesa di San Lorenzo a Fustagnano. Citata per la prima volta nel 1153, distrutta nel 1668 nella guerra contro i banditi e rifatta nel 1951.

La Chiesa di San Giacomo a Licciano del XIV secolo ma più volte ristrutturata.

La Chiesa di Santa Cecilia nella contrada Macchia Santa Cecilia del XIV secolo anche se rifatta negli anni 50 del Novecento. Questa struttura ha un’unica navata con grandi finestroni laterali, ornati con scene del Nuovo Testamento. Sull’altare si trovano le statue di Santa Cecilia e della Madonna del Carmine oltre al grande crocifisso.

La Chiesa di San Leonardo a Paranesi risale al XVI secolo ma purtroppo danneggiata dal terremoto di Amatrice del 2016.

La Chiesa di San Michele si trova invece nella contrada Sant’Angelo a Riano. Ristrutturata di recente anche se originaria del XIII secolo.

Chiesa dell’Arcangelo a Riano paese che ha la particolarità di avere sotto la mensa dell’altare la statua del Cristo morto e su una delle pareti, si può notare una mattonella della diocesi che rappresenta il Giubileo del 2000.

Chiesa del Salvatore, in contrada Serra, nel villaggio ormai disabitato. Ricostruita nei primi anni del XX secolo, non ha più il tetto che è crollato da tempo a causa dell'abbandono.

Infine abbiamo i ruderi della Chiesa di San Flaviano a Tavolero del XIII secolo. Campanile crollato da tempo insieme a gran parte dei muri e del soffitto. L’abbandono di questo borgo risale agli anni 70 del Novecento da parte della popolazione locale e ciò ha fatto sì che tutta la zona cadesse nel degrado.

Che cosa si porterà il turista via da Rocca Santa MAria?
Una sensazione descritta da San Bernardo di Chiaravalle.
"Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà".


 

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