Quelle 14 stazioni ( 15 con la Resurezione) e un lungo attimo di riflessione. Passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
La Via Crucis è un cammino interiore: ogni stazione invita il credente a riflettere sulle proprie sofferenze, sulle ingiustizie, sulle cadute… e a unirle a quelle di Cristo.È anche un simbolo di speranza: il cammino doloroso porta alla resurrezione, quindi alla vita nuova.
A Teramo via Crucis è anche e soprattutto Villa Comunale. Un'area protetta che vive dalle radici dell'ex orto botanico della famiglia Rozzi.
Scrive il sindaco D'Alberto " Anche quest’anno, nella cornice intensa e silenziosa della nostra Villa Comunale, la Via Crucis è stata più di un rito: è stata un momento collettivo di ascolto e di vicinanza, una cammino che ci ha portati dentro le fragilità del nostro tempo, a contatto con il dolore e con la speranza.
Un cammino che, al di là delle fedi e delle convinzioni personali, ci parla della dignità della persona, della necessità di non voltarsi dall’altra parte davanti alla sofferenza, dell’urgenza di costruire comunità più giuste e solidali.
Ogni stazione è stata una domanda aperta sul mondo che viviamo. Ogni passo, un invito a non restare indifferenti.
Perché la compassione non ha religione. L’empatia è laica.
E l’umanità è il luogo dove possiamo incontrarci tutti.
Rievocando ciò che accadde oltre duemila anni fa in una terra che ancora oggi è colpita dalla violenza e dalla cancellazione della dignità dell'uomo. Una terra, un popolo, che ancora oggi anelano la pace".
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