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Asl Teramo. Quando l'educazione è la prima cura in un pronto soccorso...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Il nostro pronto soccorso ideale? Tanto personale sanitario e personale sanitario preparato dal punto di vista clinico. Tanta strumentazione in grado di accelerare i tempi di attesa delle analisi e della diagnosi. Si potrebbe continuare all'infinito ma rimane come prima esigenza quando si entra in un pronto soccorso, il sorriso, l'empatia e l'educazione. Questa lettera inviata da una famiglia residente a Giulianova all'asl di Teramo, ci restituisce un po' di fiducia.
Buona Lettura.

Giancarlo Falconi

_Buongiorno,  sono il Sign. xxxxxxxxx  marito della signora xxxxxxxxx, entrata ieri in P.S. a causa di forti dolori.
Volevo ringraziare tutti gli operatori in turno ieri sera e fare i miei più sentiti COMPLIMENTI a tutti loro e Lei per la dedizione e l'amore che dimostrate verso il vostro lavoro.
Si parla sempre male dei servizi ospedalieri ma mi piacerebbe far luce, sul vostro servizio ospedaliero,  totalmente controcorrente. 
Ieri ho accompagnato mia moglie, in preda a fortissimi dolori addominali presso il vostro P.s.
Premetto, ci siamo trasferiti a Giulianova da poco a per lavoro,  ed io sono un operatore sanitario che lavora presso "xxxxxxxxxxxxxx, struttura xxxxxxxxxx. Eravamo io, mia moglie ed il mio piccolo xxxxx di 5 anni, erano le 23.oo circa, ed Appena arrivati,  nemmeno il tempo di accorgermene mia moglie era all'interno del P.s. sotto osservazione del vostro personale. 
Mi sono seduto nella sala di attesa con mio figlio in pigiama. 
Nei confronti di mia moglie si è mosso tutto un sistema,  oss, infermieri e un magnifico Dottore.
Subito antidolorifici, subito TAC.
Nel frattempo si era fatto molto tardi.
Ho chiesto un semplice cuscino per mio figlio, ma no, gli operatori lo hanno accolto come fosse un figlio, gli hanno preparato subito un lettino e lo hanno messo in una stanzetta perché nel frattempo era crollato, gli hanno portato coperte e acqua. 
Nel frattempo mia moglie continuava gli accertamenti. 
Questa mattina nel frattempo si sono fatte le 7.00, si presentano gli operatori  con la colazione per il piccolo ed hanno pensato anche a me.
Ad un certo punto viene finalmente mia moglie, rimessa in piedi da dolori dovuti ad un grande calcolo renale incastrato, quindi lascio immaginare il dolore che ha provato, ha detto di non aver mai visto un servizio del genere.
Siamo tornati increduli a casa. Sembrava e brutto dirlo di non essere in un ospedale in Italia ma di un paese 30 anni avanti. 
Io non so come contraccambiare.
Se c'è un modo mi faccia sapere._

 

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Commenti

Indubbio che sua la regola ma ci sono pur sempre l eccezioni io ho perso mio padre in poche ore dal ricovero e non saprò mai le cause vere del deceso

Per chi sta' male le cure sono insostituibili, ma da sole non bastano, occorre empatia sorrisi: l' ammalato vuole sentirsi dire 'non sei solo, sei tra amici ' Della fratellanza...

Il pronto soccorso di Teramo prenda esempio.
In tempo COVID un' infermiera dall' eloquio discutibile
Non ha fatto altro che protestare ,a più riprese,per la mia presenza da assistente per mia madre detentrice di 104 ,permessa dalle leggi di allora e dopo aver fatto tampone risultato negativo. altri dello stesso staff sono stati molto gentili