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Venti Bastonate per tentare di uccidere il manager pubblico di Abruzzo, Lazio e Sardegna, Vittorio Rapisarda....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Il 4 ottobre scorso, Vittorio Rapisarda, manager pubblico vicino al ministro Matteo Salvini e soprattutto provveditore alle opere pubbliche di Abruzzo, Lazio e Sardegna è stato vittima di una brutale aggressione nell’androne della sua abitazione in via delle Carrozze, a pochi passi da Piazza di Spagna, nel cuore di Roma. Un uomo, travestito da elettricista e con il volto coperto da una mascherina, lo ha colpito con estrema violenza, sferrando almeno venti bastonate alla testa e al corpo, prima di fuggire con il suo zaino. Tuttavia, all’interno della borsa non c’era nulla di valore, circostanza che ha subito portato gli inquirenti a escludere la pista della rapina.

Rapisarda, dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  ha riportato ferite gravissime, tanto da rischiare la vita e trascorrere quasi due mesi in ospedale. Gli investigatori hanno da subito ipotizzato che l’aggressione fosse legata alla sua attività professionale.

Dopo cinque mesi di indagini, i carabinieri hanno arrestato G. S. un 55enne residente a Vetralla, in provincia di Viterbo, accusato di tentato omicidio. Secondo le ricostruzioni, l’uomo avrebbe effettuato diversi sopralluoghi prima di mettere in atto il piano.

"Nel mio zaino c'erano solo un asciugamano e una banana. Stavo andando in piscina. Non so perché l'abbia fatto", ha raccontato Rapisarda, ricordando i momenti drammatici dell'aggressione. L’ultima immagine impressa nella sua mente è quella dell’uomo che gli chiedeva chi fosse e cosa stesse facendo, prima di essere travolto da una raffica di colpi.

Le indagini proseguono per chiarire il movente dell’attacco e individuare eventuali mandanti.


Foto. Rete Otto

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