UNA PARATA anticlericale dal titolo che è tutto un programma: ‘Frocessione’. L’iniziativa, apertamente e dichiaratamente blasfema, dovrebbe svolgersi a Bologna l’8 dicembre, in coincidenza con la festività religiosa dell’Immacolata concezione.
Lo ha scoperto il consigliere regionale del Pdl Galeazzo Bignami, che navigando in Rete si è imbattuto, incredulo, nella locandina che pubblicizza l’evento. LA GIORNATA della ‘frocessione’, si apprende dalla locandina, si concluderà con un concerto al centro sociale Xm24 di via Fioravanti.
Il lancio della ‘frocessione’ pubblicato sul sito antagonista Indymedia spiega che «mai come nel periodo di Natale appare evidente come la chiesa cattolica e le sue istituzioni siano funzionali a questo sistema consumista». "Per questo e molto altro — aggiungono gli organizzatori della sconcertante iniziativa — costruiamo insieme un momento di dissacrante e blasfema socialità.
Una parata in costume tra musica, canti, balli e chi più ne ha più ne metta!"Cathy La Torre, capogruppo della lista Frascaroli-Sel: a margine del Consiglio ammette di essere stata, nel 2004, una degli organizzatori della ‘Frocessione’ fatta a Verona.
«Con me organizzarono Porpora Marcasciano e Marcella Di Folco — sorride — è solo una manifestazione dissacrante, che serve per porre l’attenzione su alcuni temi».
Anche la Lega nord boccia la ‘Frocessione’ definendola «un’iniziativa a dir poco riprovevole» e chiedendo all’amministrazione di «prendere immediatamente le distanze» e di impedirla. La sollecitazione è di Lucia Borgonzoni che ribadisce anche la necessità di un incontro con il prorettore agli studenti dell’Alma Mater, Roberto Nicoletti, «per far luce, una volta per tutte, sulle attività svolte dai componenti dell’aula C, che si ripercuotono, inevitabilmente, sul nostro territorio cittadino».
Romano Amerio il grande filosofo cattolico scrive riguardo all’omosessualità nella sua opera più importante “ Iota unum”:
“Non ci addentriamo nell’argomento della sodomia in cui l’opinione della teologia secondò la propensione dello spirito del secolo il quale disdisse dappertutto in Europa la legittimità dei rapporti omosessuali. Basterà rivelare anche qui la negazione delle nature, in particolare della struttura naturale e moralmente inviolabile dell’atto sessuale.
Infatti si sostiene che eterofilia e omofilia sono soltanto due modi dell’identica dimensione sessuale e che la loro differenziazione sia un effetto di influssi puramente sociali. "
Così la sodomia, condannata severamente nella filosofia, nel costume e nella disciplina della Chiesa, cessa di essere una perversione per diventare un’espressione della sessualità e viene cancellata dal novero dei peccati che gridano vendetta al cielo (con l’omicidio volontario, l’oppressione dei poveri e la defraudazione delle mercede dell’operaio).
La differenza naturale viene sopraffatta da una sofistica dell’amore, il quale viene fatto capace di instaurare una comunione spirituale di persone al di là delle guide naturali e in oltraggio dei divieti morali.
Lo scandalo passò nella Chiesa olandese dai teologumeni alla prassi e si ebbero celebrazioni liturgiche dell’unione di omosessuali e persino una Missa pro homophilis che “Notitiae”, organo della Commissione per l’esecuzione della riforma dei riti, si trovò in obbligo di deplorare (marzo 1970, p. 102).”
Si accetta l'omosessualità quando la sessualità è ormai vista in modo individualistico e soggettivistico, come puro strumento di piacere o di sfogo o in modo "sentimentalistico"; in entrambi i casi la concezione è soggettivistica, perché manca un riferimento ad un fine oggettivo al quale l'inclinazione naturale sarebbe ordinata.
L'etica classica, come è stato evidenziato acutamente da Vincenzo Sasso, è un'etica "teleologica" (da "telos" = "fine naturale") e si basa sull'assunto per cui il bene dell'essere sta ultimamente nel raggiungimento (virtualmente senza confini) della sua propria perfezione, che ha una base nella sua natura oggettiva.
Le varie inclinazioni naturali, come quella sessuale, sono principalmente ordinate a questo fine.
Quella classica - al pari di tutte le altre branche della filosofia - è un'etica oggettiva.
Oggi, in una cultura dominante relativistica, ne fa le spese anche l'etica.
Ma arrivo al punto: se la sessualità va vissuta in modo soggettivistico e "libero" (in realtà "schiavo" - della pulsione senza scopo, appunto), nulla vieta che si possano avere rapporti omosessuali, ma anche i rapporti incestuosi o pederasti possono andar bene: l'importante è il consenso delle parti e che "ci si diverta".
Il paradosso sta proprio nell'esibire con iattanza una condizione che solo una medicina ideologizzata degradò nel secolo scorso da vera e propria malattìa a semplice disturbo.
In Serbia e Russia, magari perchè Paesi slavo-ortodossi che invece del Concilio Vaticano II e del postconcilio, hanno conosciuto il Comunismo di Stato o perchè vi è una gioventù meno abbagliata dal Grande Fratello, ogni manifestazione provocatoria nei confronti della religione viene punita con contromanifestazioni anche violente. Giovani che esibiscono le sante icone contro la volgarità e la perversione.
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