Alle barzellette di Berlusconi, questa volta la "ggente" ha risposto con una sberla. Questa volta ha perso davvero. Certo, la conquista di Colonnella passerà alla storia e uno slogan estivo recitava che "Roseto è Roseto...", ma perdere a Lanciano è stata grossa, come riperdere a Vasto e Francavilla per i pruriti interni di un PDL mai nato che crede di potersi presentare diviso e vincere. Milano, la sua Milano gli ha voltato le spalle scegliendo un vendoliano mentre a Napoli il Masaniello ha sbaragliato tutti in modo straordinario, compreso il suo partito. Complimenti a Pisapia e a De Magistris, capaci di entrare con stile il primo e con irresistibile forza il secondo a sparigliare definitivamente i giochi di un bipolarismo morente....dico morente perchè la prima vittima illustre di questo voto è stato il PD, cannibalizzato a Milano e brutalizzato a Napoli dove non ha vinto neanche l'IDV (in cui Masaniello è una sorta di corpo estraneo, un giustizialista eretico perchè non dipietrista)ma Masaniello in persona. Alla Narrazione Berlusconiana che incentra nel "sè" uno sperimentato e vincente modo di fare politica e comunicazione, si è contrapposta specie dal salotto santoresco una ControNarrazione Antiberlusconiana che fa del Nostro invece l'incarnazione del Male: tale polarizzazione ha fecondato il populismo iddivvuino prima ev endoliano poi che ipotecano definitivamente i destini terreni del PD ad un ruolo subalterno. Berlusconi ha pagato l'ultimo anno e mezzo passato obtorto collo a litigare con Fini e a gestire una transizione incerta dovendo orchestrare giochi di palazzo per rincorrere qualche "responsabile" di qua e di là, cosa che quasi sempre ti tiene a galla nel palazzo ma ti allontana dalla "ggente". Berlusconi ha pagato lo scotto di una guerra in Libia che obtorto collo è stato costretto a fare al suo ex amico Gheddafi. Berlusconi ha pagato il quotidiano sciacallaggio di quasi tutti i media sul suo libertinaggio strafottente e non ha saputo glissare con ironìa sulla procura di Milano, favorendo una campagna elettorale incentrata su se stesso invece che sui risultati raggiunti dalla Moratti. Berlusconi ha pagato la bravura di Tremonti a tenere a galla il Paese ma senza poterlo lanciare in quella fase di rilancio economico (mancano gli sghei) così necessaria per "l'ottimismo della volontà" dell'Uomo di Arcore. A dirla tutta, Berlusconi è la prima volta che perde dopo tre anni di trionfi mentre i suoi colleghi Zapatero, Sarkozy, Merkel e Obama hanno immediatamente conosciuto le batoste "mid-term", anche più pesanti senza aver subito campagne mediatiche ossessive contro le loro persone. Questo significa che gli italiani hanno voluto dare un segnale forte al Premier, non proprio un avviso di sfratto, dato che i numeri complessivi parlano più di astensionismo punitivo che di tracollo dovuto a spostamento di consensi. I punti chiave per il Premier e per il suo partito sono a questo punto tre:
1) Concentrarsi su un programma di fine legislatura, chiaro e concreto, riconoscibile, puntando ad accelerare le riforme che stanno nel cassetto;
2) Iniziare sul serio, finalmente, la strutturazione del PDL con congressi locali, ruoli effettivi per uscire dalla fase iniziale di "centralismo carismatico". Il colpo magico dal Predellino innescò un processo che poi avrebbe avuto bisogno di ingegneri e carpentieri, ora o mai più. Non si può chiedere ad un ultrasettantenne dopo aver pensato e lanciato un progetto, di andare nelle periferie o nei paesini a radicarlo nei dettagli. Mettetevi a lavorare sodo, cari dirigenti piddiellini, perchè questo mix di cesarismo ed anarchìa è proprio una brutta faccenda;
3) Aprire una nuova fase politica di convergenze a tutti i livelli col Terzo Polo, magari preparando una lungimirante "Exit - Strategy" di Berlusconi dall'agone elettorale. Questo perchè ad essere veramente tramontata ieri sera è l'epoca del "ghe pensi mi", che significa non potersi più arroccare nel bunker di Tripoli ma di dover cambiare passo e registro.
Le sberle nella vita possono essere salutari ed anche nella vita politica. Perchè la vera sfida sarà quella delle elezioni politiche prossime venture.
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Commenti
Cara Francesca forse perchè non leggi I Due punti tutti i giorni e sei Fortunata a leggere solo l'opinione di Pietro...Io e Christian Francia abbiamo scritto il nostro punto di vista , opposto a quello di Pietro....ma attenzione, non è detto che io e Christiana siamo i depositari della verità e Pietro nostra antitesi.....tutti lo stesso lignaggio...
Ha ragione Bakunin, ho trovato la stessa intervista. Mi dispiace per voi.. C'est la vie..