Diceva Joseph Conrad, quello di “Linea d’ombra” e “Cuore di Tenebra”: “Essere donna è terribilmente difficile, perché consiste soprattutto nell'avere a che fare con gli uomini”.
E proprio da questi che l’altra metà del cielo subisce quotidianamente soprusi e prevaricazioni. Una serie di violenze che nel caso delle “molestie e dei ricatti a sfondo sessuale sui posti di lavoro” interessa in Italia (almeno una volta nella loro vita) addirittura la metà delle donne tra i 14 e i 65 anni, più di 10 milione di anime in Italia alle prese con seccature a dir poco angoscianti: più a rischio le ragazze tra i 14 e 24 anni.
A detta dell’Istat, negli ultimi tre anni in Abruzzo si è registrata un’impennata record di molestie (19%) che porta la nostra regione tra le prime in Italia.
Da noi, tra gli atteggiamenti più diffusi svettano le molestie verbali (9,9%), seguite da pedinamento (7,2), telefonate oscene (5,1), molestie fisiche (3,8) ed esibizionismo (2). Spesso gli autori sono persone estranee più che conosciute, comunque con più frequenza amici (7%), colleghi (5,1) o datori di lavoro (4,7) e compagni di scuola (1,4).
I posti preferiti sono maggiormente i mezzi di trasporto, poi strada o il mercato, lavoro e luoghi di ritrovo. E’ proprio sul posto di lavoro che maggior parte delle lavoratrici italiane ha subito qualche forma di “molestia e di ricatto sessuale”: il 6% in Abruzzo, una cifra tra le più elevate in Italia.
Prese di mira chi possiede il titolo di studio più elevato, con una frequenza che sfiora “il più volte alla settimana”, se non “tutti i giorni” per la verità voce questa fortunatamente in calo negli ultimi tre anni. Le impiegate il target più bersagliato. Pochissime le denunce. La motivazione? Per il 31% è “un fatto considerato non grave e accaduto una volta sola”.
Maurizio Di Biagio mauriziodibiagio.blogspot.com/2011/11/abruzzesi-piu-molestatori-secondo.html
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