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Buon anno dall'Asl di Teramo: Chiude Pschiatria di Atri!!!

di I due Punti
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Per l'ultimo giorno dell'anno la Direzione Generale della Asl di Teramo ha riservato una bruttissima sorpresa al presidio ospedaliero di Atri : con provvedimento a firma del Direttore del Dipartimento di Salute Mentale si decreta la cessazione delle attività di ricovero presso il SPDC di Atri, con decorrenza 1 gennaio 2012, per carenza di personale medico .
Appena appresa la notizia il Sindaco di Pineto, i consiglieri comunali Paolo Basilico, Gabriella Liberatore e Carmine Zippilli si sono recati immediatamente presso il reparto per avere conferma che, purtroppo,  e' arrivata  tra lo sconforto degli operatori e il disorientamento dei pazienti che entro domani dovranno essere dimessi o trasferiti presso i presidi di Teramo o Giulianova . Oltre a stigmatizzare le modalità con cui simili decisioni vengono assunte, a ridosso delle festività, approfittando della "distrazione" dei cittadini , esprimiamo la più totale disapprovazione per le motivazioni sottese al provvedimento ,perché compito di un Dirigente e' affrontare e gestire le criticità , non risolvere semplicemente con la chiusura! Questo saremmo capaci tutti di farlo !
Nel preannunciare imminenti iniziative nei primi giorni del nuovo anno, torniamo con forza a ribadire la  assoluta inadeguatezza  al compito del Direttore Generale che sempre piu ' palesa il ruolo di braccio armato del centrodestra teramano che ha decretato,da tempo,  la fine del San Liberatore .

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Commenti

Qual è il motivo? La carenza di personale? Sicuro che non ci sia nessuno psichiatra imboscato in qualche ufficio che possa andare a fare il suo mestiere ad Atri?
Non voglio pensare che dei dirigenti di una struttura sanitaria, pagati e premiati profumatamente, possano essere del tutto privi di ogni senso di responsabilità. Pertanto a mio parere sarebbe opportuno che alla psichiatria di Teramo e Giulianova vengano ricoverati d'urgenza anche i protagonisti di questa assurda decisione, per individuare le gravi problematiche che probabilmente si nascondono nelle menti di queste persone.
Le ultime ore dell’anno sovente si caricano di riflessioni e bilanci che si estendono in ottimistiche aspettative riposte in quello venturo. È la esternazione più evidente della umana precarietà che archiviato il certo affida al futuro il possibile. Personalmente avverto la mesta sensazione che gli ultimi battiti dello stanco cuore del 2011 siano presaghi lamenti del nuovo ,come vagiti di un bimbo non più custodito dal ventre materno. Se fossi il 2012 avrei paura e ribrezzo per il compito imminente, di fronte al quale impallidirebbe anche lo speranzoso passeggere leopardiano . La hybris non si arrende, anzi, prepotentemente si invera ,scegliendo ,però,non più tragici eroi ma presuntuosi omuncoli che stanno decidendo i nostri destini. Gabriella