Chiodi, oltre ad essere il Presidente di Regione meno apprezzato d’Italia dai suoi elettori (fonte Sole 24ore), e’ anche il meno trasparente d’Italia (fonte Ministero Funzione Pubblica).
E se il primo e’ un giudizio soggettivo della maggioranza dei cittadini abruzzesi, il secondo e’ un riscontro oggettivo, pubblicato sul sito del Governo.
L’Abruzzo e’, infatti, l’unica Regione d’Italia (insieme alla sola Sardegna) che viola l’obbligo di rendere pubblici gli elenchi dei collaboratori esterni e dei soggetti cui sono stati affidati incarichi di consulenza.
Un obbligo che non nasce dalla particolare generosita’ di chi, invece, informa i cittadini, ma costituisce la doverosa applicazione di una legge dello stato (244/07) che impone a Chiodi di far sapere ai cittadini che pagano le tasse quali collaboratori o consulenti nomina, perche’ li nomina e quanto li paga.
Un esempio concreto? Tanto per restare nell’attualita’, quello del suo socio di studio, il Dott. Carmine Tancredi. Pur sapendo tutti che ha ricevuto plurimi incarichi da Chiodi, ai cittadini abruzzesi non e’ consentito di sapere nel dettaglio di cosa e’ stato chiamato ad occuparsi, perche’ proprio lui e non altri, cosa ha prodotto con la sua consulenza e se e quanto e’ stato pagato.
E questo avviene nonostante si tratti di obblighi le cui violazioni sono pesantemente sanzionate, considerato che i contratti diventano efficaci solo nel momento in cui vengono resi pubblici e che in caso di omessa pubblicazione il dirigente o il funzionario di turno che paga il compenso del consulente o del collaboratore esterno e’ chiamato a rimettercelo di tasca propria, a titolo di responsabilita’ erariale.
Certo, prima o poi qualcuno sara’ chiamato a risponderne, anche dalla Corte dei Conti; ma a Chiodi, evidentemente, in questo momento interessa altro.
Carlo Costantini
Capogruppo Idv Regione Abruzzo
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