Siamo profondamente delusi e offesi dalle feroci parole utilizzate nei confronti della nostra Città dal Capogruppo Regionale PD Camillo D’Alessandro durante il Consiglio Regionale di ieri.
Siamo ancora più sconcertati per aver registrato il comportamento passivo dei nostri due Consiglieri Regionali PD, Giuseppe Di Luca e Claudio Ruffini.
Entrambi, infatti, non hanno proferito parola a difesa di Teramo Capoluogo.
Addirittura, Claudio Ruffini, ex Presidente della Provincia di Teramo ed attuale Consigliere Regionale espressione di questo territorio, ha anche applaudito Il Capogruppo D’Alessandro alla fine del suo intervento.
Aver ascoltato dal vivo la dichiarazione di voto, concordata da tutti i Consiglieri Regionali del PD, nella quale è stato svenduto con veemenza il territorio teramano, per avallare la proposta di abbandonare l’aula, ci fa chiaramente capire quanto sia “importante” Teramo per il Gruppo Consigliare PD alla Regione e soprattutto per i due Consiglieri Teramani.
Restiamo ulteriormente esterrefatti dal loro comportamento, perché lo scorso 13 ottobre, entrambi avevano partecipato alla manifestazione indetta da “Teramo Nostra” in Piazza Martiri della Libertà, ed erano intervenuti con vigore al microfono di fronte ai nostri concittadini, per difendere Teramo.
Ci sorprende, pertanto, che nella Sede Istituzionale del Consiglio, invece il loro contributo sia stato solo quello di uscire dall’aula dopo aver concordato una dichiarazione di voto che penalizza Teramo.
Ci domandiamo, se uno dei due Consiglieri Regionali Di Luca e Ruffini,avessero parlato in quel modo di Arielli (CH) , paese che ha dato i natali al Capogruppo D’Alessandro, quale sarebbe stata la risposta di quest’ultimo? Sicuramente non avrebbe applaudito.
A questo punto ci viene da pensare, visto che ormai Teramo è considerata il brutto anatroccolo della Regione Abruzzo, se sia il caso di iniziare una raccolta firme per indire un referendum con il quale chiedere il passaggio con la Regione Marche.
Ilaria De Sanctis
Mirko De Berardinis
Lucia Verticelli
Antonio Topitti
E tutti i militanti del PD Teramano presenti ieri a L’Aquila.

Commenta
Commenti
Camillo D'Alessandro dopo il suo discorso in aula regionale....le esprimo ....il mio modesto e personale Vaffanculo
La invito a studiare la Storia di Teramo e si vergogni..lei e il Partito Democratico. Parte del partito democratico.
Bartolini per me è come Ginoble, Verticelli (Marco), D'Alessandro, Ruffini, Di LUca.
Caro Bartolini lei era assente ieri a L'Aquila, giusto?
Perfetto. Prima figura di merda.
Lo sa che D'Alessandro è capo gruppo regionale del suo Partito. Quindi la figura politica elettiva più importante della Regione. Lo sa che Ruffini è un suo consigliere regionale. Di LUca lo stesso. Lei prima di parlare di un altro PD, ne siete talmente pochi da avere i voti di Paolo Albi, dovrebbe dimettersi dal partito. Allora acquisterebbe stima e dignità. Ora è solo un quaquaraquà in attesa di un posto al sole. Occhio alla risposta perchè sono abituato a continuare nelle mie motivazioni.
Sempre con cortesia.
Ritengo apprezzabile la posizione critica dei 4 dissidenti del PD teramano che a mio parere non parlano solo per se stessi. Fossi in loro aggiungerei altre firme alla lista, ma è già un buon punto di partenza. A memoria non ricordo nel PD posizioni fortemente critiche espresse pubblicamente in gruppo. Vanno solo incoraggiate. Caro "teramano", lascia perdere il furbetto di quartiere Renzi, troppo impegnato a chiedere voti agli elettori del centrodestra e ai seguaci della grande finanza per tentare di vincere le primarie del centrosinistra. Con Casini, il suo alleato preferito, forma proprio una bella coppia di ........ @Gianfranco il pidiellino. Perchè non commenti anche le posizioni espresse sull'argomento dai tuoi amici del PDL che siedono numerosi sulle poltrone della Giunta e del Consiglio Regionale, Governatore compreso?
La realtà è diversa.
Primo trovo sconcertante la possibilità di querela da parte della massima carica elettiva regionale del primo partito nazionale. Un capo gruppo dovrebbe cercare il collante e non la rottura. I ragazzi avrebbero dovuto trovare la soluzione all'interno del partito con la convocazione urgente di una Segreteria regionale, ma questo non giustifica la minaccia di una querela.
Secondo: la fotografia come scritto nello statuto de I Due Punti, rientra nella disciplina della satira.
Pronti a far diventare gli sviluppi di questo caso di risonanza nazionale.
Buon lavoro....anonimo.
La Gina, giornalisticamente parlando sogno una simile denuncia. Chiederò un confronto in tribunale. ;)
Ciao Flavio