Chiodi e la sua maggioranza hanno disertato la seduta straordinaria del Consiglio regionale richiesta per discutere sui disastrosi eventi alluvionali dell’1 e 2 marzo 2011, che hanno colpito la provincia di Teramo, provocando enormi danni al patrimonio pubblico e privato, con particolare riferimento alle infrastrutture viarie, alle reti idriche e alle attività produttive.
La provincia di Teramo ha subito danni per oltre 100 milioni di euro e il Governo nazionale non ha stanziato neppure un euro; anzi, ha chiesto alla Regione di aumentare le tasse, altrimenti non si potrà accedere ai fondi nazionali della Protezione Civile. Quindi, più tasse sulla benzina e sull’addizionale IRPEF!
Praticamente, i cittadini abruzzesi, se sono colpiti dalla malasorte, secondo Berlusconi, devono pagarsi gli interventi di ripristino sul territorio di strade, acquedotti, reti fognarie, ecc..
Con la seduta straordinaria del Consiglio, disertata da Chiodi e dal centrodestra, si chiedeva di impegnare il Governo nazionale ad individuare risorse destinabili all’Abruzzo e cercare tra le pieghe del bilancio regionale poste finanziarie utilizzabili da subito; ma soprattutto si chiedeva di discutere il Piano triennale 2011-2013 delle opere idrauliche, che vedono una disponibilità di 40 milioni di euro e che, in parte, potrebbero essere utilizzati per il ripristino idrogeologico delle zone danneggiate dall’alluvione.
Di tutto ciò Chiodi ha preferito non parlare e, offendendo le Istituzioni, ha preferito fuggire come fanno i pavidi quando si tratta di affrontare problematiche serie.
La cosa è ancora più grave, perché Chiodi proviene dalla provincia di Teramo e ben conosce ciò che è successo con l’alluvione dell’1 e del 2 marzo scorsi.
Cesare D’Alessandro
Vice Capogruppo regionale IDV
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