Mentre Varrassi, il manager Asl rinviato a giudizio per Peculato, si magnifica di ricevere quotidianamente i complimenti per il suo lavoro, da Chiodi e Venturoni, nella realtà arrivano lettere come queste...
"Esperienza al pronto soccorso dell'Ospedale di Teramo dell'08/07/2013.
Mio figlio di 11 mesi sembra abbia qualcosa nell'occhio, un rigonfiamento. L'occhio è arrossato e secerne pus.
Preoccupata, decido di portarlo al pronto soccorso sicura che qualche specialista sia in grado di comprendere cosa abbia il bambino.
Arrivo in ospedale,accettazione ore 20.36, l'infermiera mi dice di recarmi presso il reparto di pediatria al primo piano.
Mi sorge subito il dubbio in merito alla competenza del pediatra per un problema oculistico.
Sempre fiduciosa ed anche contenta di non aver dovuto attendere nella sala d'aspetto del pronto soccorso, seguo le indicazioni e mi reco al reparto di pediatria.
Ci sono altri bambini davanti a me e l'infermiera mi avverte che c'é da aspettare.
Attendo il mio turno. Appena entrata nell'ambulatorio la dottoressa mi dice che la patologia non è di sua pertinenza, ma bensí oculistica, che tuttavia effettuerá una consulenza pediatrica al fine di valutare le condizioni generali di mio figlio. Ricordo alla dottoressa che mio figlio ha un problema ad un occhio e che al reparto di pediatria mi aveva indirizzato il pronto soccorso.
Il medico gentilmente ribatte che è vero che lí mi aveva mandato l'accettazione, ma solo perché non c'è nessun oculista.
Nel referto che mi viene consegnato si legge, oltre alle condizioni generali di salute di mio figlio, "patologia di pertinenza oculistica si consiglia visita specialistica".
Il medico mi invita a tornare all'accettazione, dove mi avrebbero consegnato un foglio per tornare il giorno dopo cosí da effettuare la visita oculistica.
Tornata al pronto soccorso un "gentile" infermiere, dopo aver gli riconsegnato il foglio della pediatria e avergli rappresentato quanto detto dal pediatra, mi dice che le regole sono diverse e sono scritte e che mi devo recare in sala di attesa. Mi permetto di domandargli se devo attendere per far visitare il bambino da un oculista e lui con i modi gentili che lo caratterizzano mi dice che devo attendere solo la chiusura della pratica e che lo specialista non c'é.
Le regole possono essere anche scritte, ma non é detto che siano corrette.
Un bambino in sede di accettazione non viene fatto attendere per la sua sicurezza nella sala d'attesa, ma puó attendere nello stesso posto per la chiusura della pratica?
Inoltre, non potevano tranquillamente dirmi lo specialista non c'é, torni domani mattina giá in sede di accettazione senza farmi attendere inutilmente un'ora in ospedale?
Infine, ma questi dottori non percepiscono la reperibilità?
Epilogo: oggi non sono tornata al pronto soccorso come mi avevano detto, ho chiamato un medico privato e ho fatto la visita al bambino.
Che schifezza!!!
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