Salta al contenuto principale

La Banca D'Italia rinnova la fiducia nel Commissario Sora...e noi?

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Non ci sono problemi per l'alta figura di Commissario di Banca D'Italia del Ragionier Riccardo Sora.
Non ci sono problemi anche se la Procura di Rimini ha chiuso le indagini per Carim e indaga il super tecnico ex Tercas e Caripe, per indebita restituzione dei conferimenti insieme a un altro commissario Bankitalia, Piernicola Carollo.
Va tutto bene.
Banca D'Italia ha fiducia nel suo super dirigente.
Una questione di superlativi.
Non ci sono stati problemi per il territorio teramano, passato ad essere sede di una delle Casse di Risparmio più liquide d'Italia a sede turistica e di conquista della Banca Popolare di Bari.
Che cosa ha fatto la Politica del territorio per impedire un simile furto?
Da che parte stava?
Un disegno che sta acquistando tinte sempre più chiare.

Non ricorderemo il licenziamento dell'ex Capo del Personale, Edoardo Esposito, il cui processo di reintegro, si è spezzato in un secondo filone per quell'invito di conciliazione, che non fu mai ricevuto da Esposito e che una perizia sulla firma in calce avrebbe dichiarato non riferibile all'ex capo del personale.
Un falso che sarebbe clamoroso.
Non ricorderemo gli ad personam che il Commissario Sora ha elargito durante la sua attività di commissariamento a diversi dirigenti.
Non vi ricorderemo gli altri licenziamenti.
Tutti in corso di processo per il reintegro immediato mentre i veri Processi o non sono ancora stati istruiti, Teramo o rinviati, Roma.
Vi ricorderemo uno dei pochi documenti sindacali a difesa dei lavoratori Tercas e che anticipò l'acquisizione di popolare di Bari e gli ultimi esodi incentivati degli ultimi giorni.

Mancarono le firme di Uilca e UGL...( Fabi, Fiba Cisl, Cgil Fisac-Dircredito)
Una serie di dubbi, di perchè, di richieste di spiegazioni.
In sintesi...quelle domande sottaciute in anni di tepori e condivisioni.
perché:

...il Commissario e la Banca d’Italia definiscano tempi e modi, alle lavoratrici, ai lavoratori del gruppo Tercas/Caripe e all’intera comunità abruzzese, di uscita dalla procedura commissariale e del conseguente rilancio del credito in regione;
la Fondazione Banca Tercas e la Fondazione PescarAbruzzo si impegnino a sottoscrivere una quota di capitale che possa svolgere un ruolo attivo nella difesa delle istanze territoriali;
si garantisca il mantenimento dei livelli occupazionali, qualitativamente e quantitativamente, nell’ottica dell’efficienza della banca e del relativo credito al territorio;
si definisca un nuovo modello di banca, nel quale i livelli retributivi massimi non debbano essere superiori a quelli erogati alle massime cariche dello Stato e contro ad-personam ingiustificabili;
la politica diventi parte attiva per la ricerca della soluzione per il più grande gruppo creditizio abruzzese, per lo sviluppo socio economico dell’intera regione;
finiscano inutili e ingiustificati pressioni commerciali e imputazioni di responsabilità contro le lavoratrici e i lavoratori. I sindacati non temono il confronto, pretendono il rispetto dei ruoli e degli impegni presi e sono contro i privilegi e le esagerate retribuzioni.Contro lo smantellamento del più grande gruppo bancario dell’Abruzzo e per una soluzione equa e sostenibile nel tempo.

Che cosa scrive al sito dagospia Elio Iannutti, presidente di adusbef?
" la Banca d'Italia, ritenendo che "non sussistano i presupposti per un provvedimento di revoca del ragionier Riccardo Sora dall' incarico commissariale attualmente ricoperto presso la Popolare dell'Etruria e del Lazio", continua a difendere illegalità, abusi ed ordinari soprusi,arrecando disdoro ad una gloriosa istituzione, caduta nella polvere proprio a causa di tali arroganti comportamenti.
 Riccardo Sora, commissario straordinario presso Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, aveva ricevuto nei giorni scorsi un avviso di conclusione di indagine da parte della Procura di Rimini per gravissimi reati, proprio in merito al suo precedente commissariamento alla Cassa di Risparmio di Rimini, per questo era un atto dovuto rassegnare le dimissioni.
 Non è un onore rinnovare la fiducia ad un indagato come Riccardo Sora da parte del Governatore della Banca d’Italia Visco, che oltre ad un atto gravissimo di arroganza, significa delegittimare o condizionare l'operato della magistratura da parte di un sepolcro imbiancato, che si ritiene immune dalla leggi e dalla ordinaria legalità.
www.dagospia.com/rubrica-4/business/vaffanbanka-italia-lannutti-arrogante-difendere-commissario-95364.htm

...e noi?
 




Commenta

CAPTCHA

Commenti

Questo è lo specchio della ns Italia dove tutto è possibile, le istituzioni, i sindacati e gli approfittatori vanno "a braccetto" e l'unica illegalità la fa il lavoratore! Gli onesti vanno in galera.....
E cosa c'è di strano ? Voi avevate fiducia nella Banca D'Italia ?????