Sono sicuro di un intervento risolutivo del manager dell'asl di Teramo, Paolo Rolleri.
Sono sicuro per la preparazione e per la sensibilità umana.
Sono sicuro perchè diviene suo compito garantire il massimo dell'assistenza sanitaria.
La storia risale a un paio di mesi fa.
Scrivemmo...
"Era il 2013.
I più importanti quotidiani italiani scrivevano di due nuovi farmaci oncologici molecolari a pagamento.
Il Pertuzumab e l' Aflibercept.
Carcinomi della mammella e tumori del colon retto.
Indovinate?
In Italia saranno a carico dei pazienti.
I costi?
Scriveva Michele Bocci su La Repubblica...
"Il primo costa 6mila euro all' inizio e poi 3mila ogni tre settimane, il secondo 4mila euro ogni tre settimane. Cosa è successo? L' Ema, l' ente regolatorio farmaceutico europeo, ha approvato i due medicinali, rispettivamente il 4 marzo e il primo febbraio scorso. Fino ad ora dopo l' approvazione di Ema, l' Aifa, cioè l' Agenzia per il farmaco italiana, incontrava l' azienda produttricee contrattava il prezzo, per decidere il valore del rimborso che il sistema sanitario nazionale avrebbe riconosciuto per il medicinale. Fatto l' accordo, il prodotto finiva in fascia A, cioè a carico dei sistemi sanitari regionalie veniva messo in commercio. Un nuovo decreto, siglato dall' ex ministro Renato Balduzzi, ha però previsto che i medicinali vadano in vendita subito dopo l' approvazione dell' Ema e prima dell' accordo sul prezzo all' Aifa, che può durare da 2 a 6 mesi. Visto che non si sa ancora nulla della rimborsabilità, però, finiscono in fascia C, cioè a pagamento del paziente dopo prescrizione. Si tratterebbe di un modo per rendere disponibile prima il medicinale per i malati ma quando i prezzi sono così alti e i malati hanno il cancro, produce effetti distorti. Come in questo caso. È la prima volta che due farmaci oncologici vengono fatti pagare ai pazienti, ed è probabile che chi ne ha bisogno inizi dei contenziosi con la propria Regione per farseli comunque rimborsare dopo averli comprati.
Balduzzi spiega che comunque la legge permette una via d' uscita in certi casi: «L' Aifa, vista l' importanza terapeutica o sociale di certi medicinali, può anticipare i tempi di determinazione del prezzo e quindi della gratuità del farmaco per il paziente». Pertuzumab e Aflibercept sono due farmaci molecolari. «Possiamo dividere questa categoria di medicinali in due tipi, quelli che guariscono il tumore e quelli che allungano la sopravvivenza e migliorano la qualità della vita». A parlare è Piergiuseppe Pelicci, con direttore scientifico dell' Ieo di Milano. «I primi funzionano ad esempio contro alcuni linfomi. I due nuovi farmaci rientrano trai secondi. L' Ema li ha approvati perché gli studi clinici dimostrano un effetto significativo, superiore ad altri farmaci disponibili. Bisogna però chiarire che i medicinali molecolari si danno a pazienti selezionati, non sono come la chemioterapia che si fa a ogni malato. I nuovi prodotti costano tutti tanto. Se ora questi due sono a carico del paziente, quando saranno rimborsabili diventeranno a carico dei cittadini». Quello che sta succedendo con Pertuzumab e Aflibercept non piace alla Lilt, Lega italiana per la lotta contro il tumore. Per il presidente Francesco Schitulli, un senologo, «i farmaci oncologici devono essere gratuiti. Nessuno si augura di sviluppare un cancro, una malattia già destabilizzante sotto l' aspetto fisico e psicologico. Non dobbiamo aggiungere l' onere finanziario. Va trovato un modo per non farli pagare. Lo Stato deve aiutare i cittadini. Questi prodotti allungano comunque la vita e migliorano la sua qualità..
Il Reparto di Oncologia di Teramo ha dovuto selezionare tre pazienti.
Stanno aspettando da mesi di curarsi con l'Aflibercept.
Noi con loro.
Una selezione dal sapore della resa, della sconfitta.
Pensate oltre cento pazienti avrebbero necessità di tentare una simile cura.
Non vi sentite appartenenti all'ultimo dei mondi civili?".
Sono solo sostanze salva vita.
Il Reparto di Oncologia di Teramo, diretto dal dott. Pancotti ha espletato tutta la fase delle richieste.
Ora la Farmacia dell'Ospedale dovrà inoltrare al prontuario ospedaliero che dovrà ratificare l'acquisto.
Passeranno almeno 2/3 mesi.
Nel frattempo?
Che faranno i pazienti?
Cosa dovranno attendere in silenzio?
Perchè negare il diritto alle giuste cure?
Perchè negare altre possibilità di sopravvivenza?
Ci piacerebbe che il Direttore Generale Rolleri incontrasse il Primario Pancotti.
Solo per ascoltare un altro punto di vista e non il solito accolito di cecità sanitario.
...per noi non finisce qui...pronti all'ennesima estrema manifestazione.
Noi con loro...sempre.
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