I consiglieri regionali Claudio Ruffini e Cecè D'Alessandro hanno risposto al comitato no triv di Enrico Gagliano, al professore Enzo Di Salvatore, al territorio teramano, con una risoluzione urgente regionale.
Hanno chiesto di negare definitivamente l'intesa dal Ministero in ordine al progetto presentato dalla ditta Medoilgas spa, concernente il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in località Villa Carbone di Teramo.
Hanno chiesto di agire con ogni mezzo lecito, per quanto di propria competenza, al fine di fermare la deriva petrolifera dell'Abruzzo, pregiudizievole per le prospettive di sviluppo turistico, economico ed occupazionale delle arre interessate.
"Vi ricordo che la ricerca di gas e petrolio interesserà i Comuni di Teramo, Canzano, Castellalto, Cellino Attanasio, Cermignano, Mosciano Sant'Angelo, Notaresco, per un’area di 68,12 kmq.
Iniziato nel maggio del 2006, l’iter ha avuto il 6/12/2012 un significativo passaggio in Regione Abruzzo, sfociato nella decisione del Comitato Regionale VIA di non far assoggettare il progetto di ricerca a Valutazione di Impatto Ambientale e di respingere, quindi, tutte le osservazioni pervenute da tutta Italia e finanche dall’Estero".
Nel frattempo nel capoluogo aprutino è nato il primo comitato No Triv Teramo ( Lucia Verticelli, Leonardo Codirenzi, Valdo Di Bonaventura, Giancarlo Falconi), e presto, sarà in piazza a raccogliere le firme.
La domanda è semplice.
Riuscirà il Governatore Chiodi a convincere gli Abruzzesi anzi, i teramani, che non ne sapeva nulla ed è tutta colpa della Stato Centrale?
Vi ricordo che Chiodi aveva promesso che l'Abruzzo non sarebbe diventata un'altra Basilicata.
La domanda è semplicissima.
Chiodi, Catarra e Brucchi?
Lasciamo perdere...
guardate le cartine e i documenti
www.iduepunti.it/lettera-aperta/15_settembre_2013/brucchi-contro-chiodi-trivellazioni-anche-teramo
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