Il sindaco Brucchi sulla vicenda Biblioteca Delfico mi aveva piacevolmente sorpreso.
Si leggeva nel suo comunicato " Condivido e faccio mio non solo l'appello degli operatori della Biblioteca Delfico, ma anche il sentimento dell'opinione cittadina, che di ora in ora si fa sempre più diffuso, preoccupato per le sorti della prestigiosa e importantissima istituzione culturale.Ritengo sia doveroso assumere tutte le iniziative possibili per scongiurare le sconfortanti ipotesi che si affacciano sul futuro della Biblioteca, come così come ritengo sia indispensabile che le istituzioni cittadine intervengano per produrre ogni possibile sforzo teso a salvaguardare, anzi ad assicurare, il prosieguo delle attività di quello che può essere definito come il centro della vita culturale del nostro territorio, non solo provinciale.
Per questo, mi metto completamente a disposizione del presidente della provincia Renzo Di Sabatino e di tutte le altre autorità ed istituzioni che vogliano individuare e valutare le soluzioni possibili, anche attraverso produttive sinergie, pronto ad inserire nel percorso culturale del Comune di Teramo, la Biblioteca Delfico.
La condizione economica e sociale impone scelte difficili, ma obbliga la classe dirigente ad uno sforzo di creatività che, proprio in situazioni come quella della biblioteca Delfico, ha il segno della lungimiranza".
La verità?
Segnalata da un amico illuminato da tanti studi.
L'accordo Stato Regioni (redatto secondo il comma 91 della l. 56/2014 - legge delrio) secondo il quale le regioni devono occuparsi di tutte le materie di riordino delle province non di competenza statale. il punto 15 lettera E www.affariregionali.it/media/169300/a-delrio_-_accordo_e_all__-_approvato_11_sett_2014.pdf chiarisce che l'ente che subentrerà nella gestione delle funzioni ex provinciali (nel nostro caso la Delfico, comunque avrà le risorse che oggi la provincia percepisce per la gestione di quel servizio).
Dunque il passaggio di gestione non comporterà nuovi oneri per nessuno, semplicemente la regione Abruzzo ed il comune di Teramo devono affrettarsi a mettersi d'accordo per il passaggio.
Avete capito?
Avete letto?
Politica.
Il sindaco Brucchi non è il salvatore della Biblioteca Delfico ma semplicemente l'Ospite per Legge.
Mi sembrava strana tutta questa voglia di Cultura e Storia.
Applausi.
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Commenti
Caro Max ti assicuro che la Delfico può salvarsi trasferendo la gestione al comune di Teramo mediante legge regionale di riordino.
Non è un mio parere che sono l'ultimo a potersi esprimere ma l'attenta analisi di un tecnico e fine professionista.
"Questo documento è l'accordo stato regioni (redatto secondo il comma 91 della l. 56/2014 - legge delrio) secondo il quale le regioni devono occuparsi di tutte le materie di riordino delle province non di competenza statale. il punto 15 chiarisce che l'ente che subentrerà nella gestione delle funzioni ex provinciali nel nostro caso la Delfico, comunque avrà le risorse che oggi la provincia percepisce per la gestione di quel servizio. Dunque il passaggio di gestione non comporterà nuovi oneri per nessuno, semplicemente la regione Abruzzo ed il comune di Teramo devono affrettarsi a mettersi d'accordo per il passaggio.
Max io cito norme e leggi grazie all'attenta analisi di un esperto del settore.
Capisco il nervosismo ma non è colpa mia.
Nessuno giudica il tuo lavoro e quello di molti impiegati pubblici ti prego di non farlo con il nostro...grazie. Siete dei privilegiati per via dello stipendio sicuro e vi auguro di mantenere i privilegi e i diritti maturati e acquisiti.
Oramai non esiste più uno Stato di Diritto.
Tornando all'oggetto dell'articolo ti assicuro che la Delfico e i suoi impiegati saranno riassorbiti quindi puoi sottrarre alle 160 persone le venti impiegate alla Delfico.
Tutto qui....ma non puoi permetterti di dire che non siamo al vostro fianco.
Siamo solo fiaccati dalle tante battaglie sociali alle quali nessun dipendente della Provincia si è unito mentre noi siamo pronti per voi.
La differenza.
Tutto qui.