Vi ricordate il vezzo tutto italiano? Ogni fine manifestazione vive il balletto delle cifre. Per gli organizzatori, sono convenute 1 milione di persone, per la questura dodici. Ecco il Lavoro in Abruzzo vive questo conflitto schizofrenico. Leggevo le dichiarazioni di Graziano Di Costanzo, direttore CNA Abruzzo. "La cosa fondamentale è dare sostegno al tessuto delle piccole imprese". Acqua al proprio mulino. Andiamo avanti. Segretario UIl Abruzzo, Roberto Campo. Tasso di Disoccupazione Italia 8,6%, in Abruzzo 8,8%. Tasso di disoccupazione femminile in Italia 7,9% quello in Abruzzo 10,9%. Ecco questo dato sul mondo femminile è secondo me, il nodo della valenza confronto tra Campo e la Regione Abruzzo. I dati ufficiali ISTAT registrano questi numeri "L’occupazione femminile in Abruzzo nel 1° trimestre 2011, aumenta del 5% rispetto all’anno precedente superiore al 1,9% dell’Italia ed è l’aumento più consistente tra tutte le regioni italiane. In Italia l’aumento dell’occupazione femminile è pari a 178.000 unità ed è dovuto in massima parte 139.000 unità a lavoratrici straniera 78%. L’Abruzzo in controtendenza fa registrare sul totale di nuove assunzioni femminili un 80% di italiane e solo il 20% di straniere. Il lavoro al femminile registra un forte aumento in agricoltura, 7% nel settore industria 3% nel settore servizi, con un leggero calo nel commercio indubbiamente collegato al calo dei consumi". In quale regione viviamo? L'ISTAT, prima versione o l'ISTAT, seconda versione? Con quale politica sindacale ci confrontiamo? Con quale politica istituzionale? Con la politica per i lavoratori o con la politica dei sindacalisti? Chi ha ragione Campo o Gatti? La realtà oggettiva tende ad avvicinarsi o addirittura a sovrapporsi ai dati della Regione Abruzzo. Mi piacerebbe che il sindacato tornasse a vivere il concetto delle Trade Unions, i primi sindacati inglesi o dell'utopico progetto di un'unica sigla. La politica sindacale dovrebbe essere vissuta unicamente intorno alla figura del lavoratore e non come politica del sindacato. Io vorrei leggere di proposte e non di statistiche. Di progetti e non di necrologi. Mi piace quando Di Edorado, Cgil Teramo, propone una soluzione per le lettere di dimissione firmate al momento delle assunzioni. Quando si denuncia il caporalato. Sento un altro futuro. Il mio pensiero è verso le figure come quella di Salvatore Carnevale. L'eroico sindacalista di Sciarra ucciso dalla mafia il 16 maggio del 1955. Memorabili le sue battaglie contro il latifondo e sul fronte dei diritti dei braccianti agricoli. Il lavoro è un articolo della nostra Costituzione. Non esistono due visione diverse. Esiste un'unica strada e bisognerebbe percorrerla insieme. Esiste il diritto alla dignità. Si chiama vita...una per tutti...e tutti per uno. Questi numeri sono giusti.
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