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Scandalo ASL: Negli ascensori per l'Hospice non entrano le barelle

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Un giusto preambolo per una storia assurda al limite del grottesco.
Prendiamo in prestito un articolo composto e giornalisticamente corretto del sito Cityrumors.
 

Teramo. Hospice: casa, luogo a misura d'uomo dove poter trascorrere il più serenamente possibile gli ultimi giorni di vita circondati dai propri affetti e sottoposti ad un trattamento di cure palliative finalizzato ad alleviare il dolore.
A partire da settembre, a Teramo, questa struttura inizierà a dare ospitalità a pazienti afflitti da patologie croniche o inguaribili, che non hanno più bisogno di complessi accanimenti terapeutici, ma solo di cure palliative e di supporto, con una particolare attenzione alla dimensione umana e di tutela familiare.
L’hospice è stato visitato questa mattina dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, accompagnato dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, dal direttore dell'agenzia sanitaria regionale, Amedeo Baudassi, dal direttore sanitario della Asl di Teramo, Camillo Antelmi.

“Abbiamo colmato un gap di civiltà che nella nostra regione era piuttosto evidente" ha commentato il Governatore. "Quando avremo compiuto il nostro programma di realizzare cinque hospice in tutta la regione, avremo anche un'altra prospettiva che sarà quella che con questo risultato noi saremo la nona regione italiana su 20 ad assicurare i livelli essenziali di assistenza".

La verità?
Segnalata da pazienti, familiari e dipendenti sanitari?
Gli ascensori della struttura meravigliosa...
Quelli nuovi.
Quelli progettati da un tecnico ben pagato.
Quelli controllati da un responsabile ben pagato.
Quelli pagati con i soldi delle tasse dei cittadini.
Quelli, esatto.
Non ospitano una lettiga, una barella.
Sono troppo piccoli.

Vi rendete conto?
Pensate che i pazienti devono percorrere un tratto esterno dal tunnel passando per un simil parcheggio.
Sotto le intemperie tra cacche di piccione, pioggia, sole, vento e a volte neve.

Che meraviglia, vero?
In più all'ingresso di fronte all'ascensore c'è una stanza magazzino chiusa ma aperta, dove c'è di tutto.
Di tutto ciò che non si può raccontare durante una cena.

Che dire?
Ci vorrebbe un'immediata inchiesta.
Le scuse di chi ha scritto senza controllare e senza rispettare la verità.
Le scuse di tutti i politci che all'inaugurazione hanno parlato di una struttura come fiore all'occhiello della sanità abruzzese.
Qui qualcuno ha chiuso un occhiello...forse tutte e due.
Noi no.

...e non finisce qui.
 

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Commenti

Caro Giancarlo, ma sei sicuro di quello che hai scritto o di quello che ti hanno detto? Controlla bene perché non è così.
Giancarlo si conferma ancora una volta l'opinione che ho di te.... sull'ascensore non so, non mi pronuncio, ma la struttura la mia famiglia l'ha sperimentata cosa che tu non credo abbia avuto la sfortuna di provare. Non parleresti così diversamente. Per la prima volta dopo credo anni ho sentito una struttura pubblica e sanitaria vicino a una famiglia che stava affrontando per la prima vta la disperazione di una persona prossima a morire, l'accoglienza, la bellezza (ripeto) bellezza dei luoghi la vicinanza del personale, la possibilità INCREDIBILE di poter stare tutti e non a turno vicino a chi muore con dei comfort che sono molto al di sopra degli standard tradizionali ( stanze come appartamenti dotate di frigo microonde bagni con docce comode e pulitissime sale comuni di ricreazione per potersi anche cucinare secondo le proprie esigenze) Giancarlo ancora una volta sei una delusione lasci passare il msg di una struttura approssimativa ... non so dell'ascensore ma si parla di un luogo di accoglienza per il malato terminale e soprattutto per la sua famiglia ECCEZIONALE nonostante sia ancora in divenire. Gianca' lo sai che hai stancato con 'sti articoli dal tono sensazionalistico ad effetto

Caro anonimo mi piacrebbe poter esprimere la mia opinione personale su di lei, ma la lascio al suo coraggio e alla capacità di confronto di un senza volto.
Essere chiamati da due pazienti agli ultimi giorni della loro vita, che hanno apprezzato la dolcezza e l'ospitalità della struttura dell'Hospice ma non hanno compreso la mancanza degli ascensori, (lei sa come sono entrati i letti nelle stanze?) mi è bastato per poter scrivere un articolo.
Per protestare.Nessun pezzo a sensazione. Solo cronaca.

Dopo aver letto l'articolo la mia indignazione è per l'ascensore. Non mi sono formata un pensiero negativo sul il servizio reso dalla struttura, che nn viene menzionato. Ho raccontato di questi articolo a mio marito che è geometra, parlandogli esclusivamente "dell'ascensore". Perché credo che la cosa sia grave e lo sperpero di denaro pubblico, da cittadino, ormai mi INDIGNA. E lui mi ha risposto che il progettista risponde di questo macroscopico errore. Gianca' GRAZIE invece per il tuo impegno di denuncia sociale che di fatto aiuta soltanto a migliorare le condizioni del cittadino. Soprattutto quando questi è MALATO.
Chiedi alle famiglie di quei malati se nonostante il disagio affrontato per l'ingresso non siano rimasti colpiti da quella struttura dove tutto è pensato con una logica lontana anni luce dall'ospedale classico, Giancarlo vomitiamo merda su tutto ma anche se pure l'ascensore non è come dev'essere il servizio sanitario pubblico e soprattutto gratuito offre un luogo dove morire con dignità senza l'umiliazione dell'abbandono come fosse casa e con la giusta assistenza senza che al solito le donne di famiglia si annullino. Scrivi le cose che vanno non le sminuire.
Anche la mia famiglia purtroppo ha usufruito dei servizi del nuovo hospice e posso testimoniare che non c'è stato nessun problema riguardo gli ascensori. Il mio familiare è salito in reparto e poi purtroppo disceso per l'ultimo viaggio attraverso l'ascensore, nuovo e capiente. Il letto è entrato nella stanza normalmente attraverso le porte senza problemi. Sinceramente la cosa mi sfugge, forse non si parla dello stesso reparto o forse non ho capito a quale ascensore o porte si fa riferimento. Voglio inoltre confermare quanto scritto nel commento precedente riguardo l'ottimo servizio reso dalla struttura, un aiuto prezioso e fondamentale verso le famiglie che si trovano in quei terribili momenti.

Caro Saul nessuno ha messo in dubbio la professionalità del reparto.
Ora mi spiego meglio.
I malati che dall'ospedale devono essere ricoverati (purtroppo) all'Hospice transitano in un tunnel e dallo stesso possono raggiungere l'Hospice tramite un ascensore.
Ecco quell'ascensore non è in grado di ospitare un letto e il paziente deve fare uin tragitto esterno.
Chiaro? Ora?

Ok, ora ho capito a quale ascensore ti riferisci e confermo che in quello le barelle non entrano. Non avevo capito a cosa ci si riferiva perché il mio famigliare non ha subìto questo disagio essendo giunto all'hospice non dall'ospedale ma da casa con un'ambulanza.

Esatto. Il tutto accade solo in caso il paziente sia ricoverato da  un reparto dell'ospedale.Le sembra normale?