Un giusto preambolo per una storia assurda al limite del grottesco.
Prendiamo in prestito un articolo composto e giornalisticamente corretto del sito Cityrumors.
Teramo. Hospice: casa, luogo a misura d'uomo dove poter trascorrere il più serenamente possibile gli ultimi giorni di vita circondati dai propri affetti e sottoposti ad un trattamento di cure palliative finalizzato ad alleviare il dolore.
A partire da settembre, a Teramo, questa struttura inizierà a dare ospitalità a pazienti afflitti da patologie croniche o inguaribili, che non hanno più bisogno di complessi accanimenti terapeutici, ma solo di cure palliative e di supporto, con una particolare attenzione alla dimensione umana e di tutela familiare.
L’hospice è stato visitato questa mattina dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, accompagnato dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, dal direttore dell'agenzia sanitaria regionale, Amedeo Baudassi, dal direttore sanitario della Asl di Teramo, Camillo Antelmi.
“Abbiamo colmato un gap di civiltà che nella nostra regione era piuttosto evidente" ha commentato il Governatore. "Quando avremo compiuto il nostro programma di realizzare cinque hospice in tutta la regione, avremo anche un'altra prospettiva che sarà quella che con questo risultato noi saremo la nona regione italiana su 20 ad assicurare i livelli essenziali di assistenza".
La verità?
Segnalata da pazienti, familiari e dipendenti sanitari?
Gli ascensori della struttura meravigliosa...
Quelli nuovi.
Quelli progettati da un tecnico ben pagato.
Quelli controllati da un responsabile ben pagato.
Quelli pagati con i soldi delle tasse dei cittadini.
Quelli, esatto.
Non ospitano una lettiga, una barella.
Sono troppo piccoli.
Vi rendete conto?
Pensate che i pazienti devono percorrere un tratto esterno dal tunnel passando per un simil parcheggio.
Sotto le intemperie tra cacche di piccione, pioggia, sole, vento e a volte neve.
Che meraviglia, vero?
In più all'ingresso di fronte all'ascensore c'è una stanza magazzino chiusa ma aperta, dove c'è di tutto.
Di tutto ciò che non si può raccontare durante una cena.
Che dire?
Ci vorrebbe un'immediata inchiesta.
Le scuse di chi ha scritto senza controllare e senza rispettare la verità.
Le scuse di tutti i politci che all'inaugurazione hanno parlato di una struttura come fiore all'occhiello della sanità abruzzese.
Qui qualcuno ha chiuso un occhiello...forse tutte e due.
Noi no.
...e non finisce qui.
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Commenti
Caro anonimo mi piacrebbe poter esprimere la mia opinione personale su di lei, ma la lascio al suo coraggio e alla capacità di confronto di un senza volto.
Essere chiamati da due pazienti agli ultimi giorni della loro vita, che hanno apprezzato la dolcezza e l'ospitalità della struttura dell'Hospice ma non hanno compreso la mancanza degli ascensori, (lei sa come sono entrati i letti nelle stanze?) mi è bastato per poter scrivere un articolo.
Per protestare.Nessun pezzo a sensazione. Solo cronaca.
Caro Saul nessuno ha messo in dubbio la professionalità del reparto.
Ora mi spiego meglio.
I malati che dall'ospedale devono essere ricoverati (purtroppo) all'Hospice transitano in un tunnel e dallo stesso possono raggiungere l'Hospice tramite un ascensore.
Ecco quell'ascensore non è in grado di ospitare un letto e il paziente deve fare uin tragitto esterno.
Chiaro? Ora?
Esatto. Il tutto accade solo in caso il paziente sia ricoverato da un reparto dell'ospedale.Le sembra normale?