Caro Generale, Fabio Massimo Mendella, le scrivo con il ricordo di quel Foglio in mano.
" Sono stati nove anni terribili. Mi hanno sbattuto in carcere. Sono stato sospeso dal servizio per tutta la durata del processo. La mia carriera è stata congelata. Questo significa che sono stato costretto ad andare avanti col 30 per cento dello stipendio, aiutato da mia moglie, tra mille difficoltà. Sono stato massacrato sul piano mediatico. Ho rinunciato alla prescrizione per veder riconosciuta la mia innocenza. Oggi, dopo nove anni, la sentenza dei giudici d’appello di Napoli rende finalmente giustizia”. Così, intervistato dal Foglio, parla il colonnello della Guardia di Finanza Fabio Massimo Mendella, accusato di presunta corruzione nel periodo in cui era in servizio a Napoli e, successivamente, a Roma dove comandava il Gruppo territoriale della Capitale. Pochi giorni fa la seconda sezione della Corte di Appello di Napoli (presidente Maria Francica) lo ha assolto “per non aver commesso il fatto”. L’ufficiale è stato assistito dagli avvocati Domenico Ciruzzi e Alfonso Furgiuele"...
... le scrivo, caro Fabio Massimo non per temporeggiare ma per esprimerle la nostra gratitudine di abruzzesi. Noi siamo orgogliosi di vederla rappresentare e guidare la Guardia di Finanza nella nostra Regione. Le scrivo per scusarci come cittadini e come stato di minuscola vergata per un eroe giudiziario che vedeva, vede e speriamo non vedrà tanti Tortora e tanti Mendella combattere perdendo onore e dignità. Non possiamo sentite la sua sofferenza e quella della sua famiglia in quei nove anni ma le assicuro abbiamo provato tanta indignazione e tanta rabbia. Qualcuno pagherà? Qualcuno si sentirà responsabile? Quanti Mendella si sono suicidati? Quanti sono ancora in attesa di una revisione o di un giusto processo? Quanti pubblici ministeri hanno cercato anche le prove a discolpa dei loro accusati nella fase delle indagini preliminari ( art. 358)?
"Nec recisa recedit" (neanche spezzata recede) è la dedica che D'Annunzio, il Vate Abruzzese, scrisse ad un ufficiale con riferimento all'impresa di Fiume. Dal 1933 è il motto araldico della Guardia di Finanza, lei rappresenta questa massima che diventa l'unica vera sentenza.
Un onore averla nella nostra Terra, onore a lei, generale.
Giancarlo Falconi
Direttore de I Due Punti

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