"La prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per l’Abruzzo ha riconosciuto la legittimità del lavoro svolto dalla Regione Abruzzo: il prelievo in forma selettiva del cervo è stato legittimamente riconosciuto e l’opposizione presentata dalle associazioni animaliste non è stata accolta.
Nella mattinata di oggi è uscita l’ordinanza del Tar che ha respinto la domanda di tutela cautelare, non concedendo neanche la sospensiva. I giudici del Tar hanno ribadito che il cervo rientra tra le specie cacciabili, secondo quanto stabilito dalla legge del 1992, e che la delibera di giunta impugnata dalle associazioni ambientaliste e animaliste è stata adottata in attuazione della pianificazione contenute nel piano faunistico venatorie. A sostegno della tesi della Regione c’è anche il parere espresso dall’Ispra, che ha valutato positivamente il contenimento dei cervi, in quanto non va a incidere sulla quantità di animali presenti sul territorio e quindi non ne minaccia l'estinzione. Lo stesso tribunale amministrativo ha evidenziato che non essendo stato monitorato l’intero territorio regionale il numero dei cervi che verrà catturato è certamente una sottostima del numero di cervi attualmente presente.
“L’ordinanza del Tar riporta la corretta gestione avviata dall’assessorato all’agricoltura e alla caccia, confermando la necessità di contenere il numero dei cervi e tutelare il lavoro degli agricoltori e conferma la legittimità delle nostre decisioni. Ringrazio il personale dell’assessorato e l’avvocatura regionale per il prezioso lavoro preparatorio che hanno svolto in queste settimane e l’importante conferma ottenuta davanti al tribunale amministrativo. La Regione riconosce l’importanza della tutela delle specie protette ma ribadisce la necessità di un giusto equilibrio sul territorio”, lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
WWF Abruzzo.
Questa mattina si è svolta davanti al TAR Abruzzo di L’Aquila l’udienza sul ricorso amministrativo presentato dalle associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia contro la delibera della Giunta abruzzese che consentirà la caccia al Cervo in Abruzzo. L’ordinanza del TAR ha respinto la domanda di tutela cautelare e la richiesta delle Associazioni.
“Con profonda delusione prendiamo atto del pronunciamento del TAR – commentano le Associazioni – In questi mesi si è atteso invano un confronto sia tecnico sia politico con l’amministrazione regionale che oggi si assume la responsabilità di aver reso cacciabile il Cervo in Abruzzo.”
Ora il destino dei 469 cervi in Abruzzo è segnato, dal 14 ottobre potranno essere uccisi dai cacciatori.
La campagna svolta dalle Associazioni in questi due mesi ha coinvolto migliaia di cittadini, più di 134.000 le firme sulla petizione on line, 60.000 i cittadini che hanno scritto direttamente al Presidente Marsilio per chiedere lo stop alla caccia. Tante le personalità del mondo della cultura e dello spettacolo e le cooperative del turismo naturalistico che si sono unite all’appello per salvare i cervi, ma nulla ha potuto far tornare la Giunta Marsilio sui suoi passi. E nemmeno il pronunciamento del TAR di oggi sospende la delibera regionale.
Certo, la Regione può ancora tornare sui suoi passi, ma finora questa volontà non è emersa.
Resta il rammarico di non aver potuto impedire la mattanza dei cervi che avverrà solo perché l’amministrazione regionale, utilizzando il pretesto dei danni all’agricoltura e degli incidenti stradali imputati ai cervi, argomenti che le associazioni hanno smontato – dati alla mano - nel corso delle audizioni in 3° Commissione Consiliare, ha deciso di effettuare un piano venatorio, di caccia di selezione e non un piano di contenimento di animali che causano danni, come riportano chiaramente i documenti, anche se spesso la discussione si è spostata su questo terreno. Si dimostra così il primario interesse della Regione: soddisfare le richieste dei cacciatori che vogliono svolgere quella che la Legge nazionale considera un’attività ludico-sportiva e che comporterà un vero e proprio massacro dei cervi in Abruzzo.
“Ora - concludono le Associazioni - stiamo valutando se ricorrere al Consiglio di Stato, non possiamo tollerare che gli animali siano consegnati al piombo dei cacciatori. Intanto ringraziamo tutte le persone che ci hanno sostenuto in questa campagna in difesa del Cervo in Abruzzo, invitandole a continuare a seguire le iniziative che proveremo a mettere in atto e coltivare ogni giorno l’impegno in difesa della natura”.
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Che crudeltà... Non ho parole.... Facciamo schifo
MANDIAMO A CASA QUESTI INCOMPETENTI PERICOLOSI
QUEI POVERI CERVI CHE LA LEGGE LI VUOLE MORTI
Se proprio li volete ammazzare fatelo alla maniera dei nostri lupi & dei nostri orsi; senza armi da fuoco o da taglio, ma a mani e piedi nudi, come veri uomini coraggiosi....anche se ci scapperà qualche incornata!
Com'è triste Venezia
Aznavour
Assassini
Esiste in tutta Europa e nel Mondo la caccia al Cervo e quindi la si esercita anche qui nel nostro Abruzzo.
D'altronde se son troppi e dobbiamo stare ai dati che dicono questo non possono costoro che arrecare danni alle coltivazioni di imprese agricole .
Spero però che vengano cacciati gli esemplari più adulti e spalmati in più anni.
Stessa misura dovrà essere applicata anche per i cinghiali che davvero questi sono ormai fuori controllo.
Mi auguro però che caccino prevalentemente
Come faremo senza cervi??...intanto crecono i migranti..