Si è aperto questa mattina presso l'aula Falcone Borsellino del Tribunale di Teramo, davanti al giudice Claudia Di Valerio, il dibattimento per il processo a carico dei fratelli Di Sabatino dell'omonima ditta, imputati per il reato di frode in commercio continuata e aggravata, e, per la responsabilità dell'ente, dell'illecito amministrativo per delitti contro l'industria e il commercio.
La vicenda ruota attorno alla fornitura di calcestruzzo strutturale, presumibilmente non conforme, che sarebbe stato utilizzato per una costruzione privata antismica in località Forcella, da cui è partito un esposto dei committenti. Dalle risultanze dell'inchiesta condotta dal pm Silvia Scamurra, emergerebbe, in seguito ai controlli sul calcestruzzo che nel 2022 hanno paralizzato poi i lavori, che le "caratteristiche qualitative e di resistenza" del cemento erano "di gran lunga inferiori a quelle attese in base alle previsioni contrattuali e falsamente dichiarate dalla società fornitrice nei documenti di trasporto ed in quelli fiscali", come si legge nel capo di imputazione.
Un'udienza quella di oggi prevalentemente tecnica in cui la difesa ha sollevato una questione preliminare sulle costituzioni delle sette parti civili, richiedendo l'esclusione di tutti i costituiti al di fuori del committente che aveva concretamente stipulato il contratto per la "fornitura e posa in opera di conglomerato cementizio". Per la difesa il rischio della somma di tutte le richieste è quello di creare un effetto domino che ha poco a che vedere con l'effettiva fattispecie di cui si discute. Gli avvocati delle parti civili, Cataldo Mariano, Federica Di Nicola e Michele Artese, hanno chiesto il rigetto, ciascuno per i propri rappresentati.
Nel frattempo è in corso l'impugnativa per lo stralcio, in sede di udienza preliminare, del capo B di imputazione che prevedeva il reato di crollo.
La nuova udienza si terrà ad aprile.
N.S.
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