Mi sono sempre chiesto quale fosse la linea politica del Partito Democratico abruzzese. Mi piace ascoltare Silvio Paolucci perchè con equilibrio e coerenza riesce ad esprimere concetti e memorie condivisibili. A volte no. Si chiama confronto. Quando in un dibattito televisivo (Link, Teleponte, condotto dal Direttore Alfredo Giovanozzi) l'interlocutore principe, l'avversario non è il Senatore Paolo Tancredi ma l'Onorevole del PD di riferimento della Provincia di Teramo, si comprende perchè il PD abruzzese è ancora un bozzolo senza vita. L'On Ginoble dopo aver perso le elezioni provinciali, decisivo fu il suo litigio con i socialisti collegati con Di Marco, dopo aver perso il comune di Roseto, decisivo fu la candidatura della sorella Teresa, dopo averci regalato la gestione Ruzzo/Sogesa, ha smentito la linea del Segretario Regionale sull'abolizione delle province e i costi della politica. Il sorriso del senatore Tancredi era futureo. Neologismo che sintetizza un forte ottimismo teramano sulla possibilità, che la confusione politica del PD, sia la garanzia per vittorie continue e durature. La Fondazione Tercas, per esempio, diventata, dopo l'ingresso di Marino Iommarini del comune di Atri, a equilibrio di destra, rappresenta la sintesi perfetta. Uno slogan banale come le mezze stagioni..."A Tancredi piace vincere facile"....e gli elettori di sinistra fuggono da una politica senza differenze. Grazie...
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