Il viaggio nel tempo dell’inventiva.
Il Castello della Monica del fu Gennaro della Monica non era nulla, se non una versione onirica dei periodi decadenti e di luce.
Si legge di un Casino imperiale, dello studio artistico, del borgo a dimora.
Un ponte levatoio tra il settecento e l’ottocento attraverso il gotico tedesco.
Leggo e rileggo gli articoli di Aurini.
Guardo e riguardo i video e gli interventi di Primoli.
Respiro e tiro il fiato con le foto di Panichi.
I primi nella loro unicità ad occuparsi del Castello della Monica con l’affetto e l’amore dei cavalieri.
Amici miei, grazie.
Il giardino è bruciato in diversi punti.
A fianco degli spuntoni di legno.
Messe nere?
A terra condotte, cancelli divelti e vetri infranti come sogni d’ogni cuore.
I pavimenti sono coccolati dalla cultura del cemento e gli affreschi, macchiati dalla mano dell’ignorante.
I teramani in fila senza poter vedere nulla perché c’è il nulla.
L’assenza dell’attesa.
Il fantasma del Castello.
Hanno rubato tutto.
I cocci sono nostri.
Guardo con gli occhi di Maria Cristina Marroni, Christian Francia e di un sogno.
Sapete sognare?
Sapete come si fa?
Si desidera con tutta la propria forza e si aspetta.
Si aspetta di poter avere un’occasione e di prenderla al volo di un desiderio, a cavallo di un destriero che non sia un ronzino, ma di ronzio ci svegli in una realtà diversa.
Il Castello della Monica come Libreria, Biblioteca, sala lettura.
La nostra Malatestiana coscienza.
Vero Università di Teramo?
Vero Fondazione Tercas?
Poi ti svegli tutto sudato e ascolti quelle parole di cui conosci conscio le stonature da falsari.
Che cosa direbbe, il mitico Ass. Mauro di Dalmazio?
Vediamo di improvvisare “ Abbiamo bisogno di fare squadra attraverso un sistema strategico culturale”.
Che direbbe il sindaco Brucchi?
“ Stiamo organizzando un tavolo tecnico con l’Anas, l’uscita del lotto zero è quasi pronta. Manca solo l’asfalto”.
Sognare fa male, molto male.
Noi e Gennaro della Monica, dal suo giardino, guardiamo l’Ipogeo e quei soldi, che avrebbero potuto rendere questa terrazza su Teramo di alto respiro.
Appunto….il traffico a Teramo…ci soffoca.
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Commenti
Io vedo solo come è ridotto il Castello e mi basta.
Mi manca tanto la fontana di Piazza Garibaldi. E poi che dire della data di fiori che veniva cambiata ogni mattina?