Esiste un amore.
Si chiama famiglia.
Lorenzo Mattucci ha dieci anni.
Lorenzo Mattucci è un cittadino di Atri.
Lorenzo Mattucci ha un desiderio.
Poter andare al cimitero a trovare il caro zio, senza sentire la fatica e il fiatone di suo padre.
Senza che la vita, gli ricordi ogni giorno, la propria disabilità.
Perchè Lorenzo non può avere i nostri stessi diritti?
Perchè non può muoversi senza ostacoli e nel pieno rispetto del suo cuore civico.
Alda Merini scriveva " Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia legalo con l’intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati e tua madre diventerà una pianta che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe che portino la pace ovunque e l’ordine delle cose.
Atri è un comune speciale. Culla della cultura e della civiltà.
Atri non può permettere che dieci gradini diventino il simbolo della violenza etica e morale.
La nostra Atri è diversa...vero Sindaco Astolfi?
Quel muro è l'immagine della nostra assenza....credenza di un notte buia.
Io sogno l'umanità che fu di....notte illuminata....e uscimmo a riveder le stelle.
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