50.000 tessere del PDL si sono riversate sull'Abruzzo. Nel teramano circa 13.000. Il senatore Tancredi ha chiesto al governo la dichiarazione dello stato di calamità naturale. La Protezione Civile è già al lavoro per liberare i tombini.
Ovviamente scherzo. Ma non sui numeri: il vice coordinatore provinciale di Teramo del PDL, Giandonato Morra, ha dichiarato quota 13.000, precisando che per essere dichiarato valido il prossimo congresso provinciale dovrà vedere la partecipazione al voto di almeno il 35% dei tesserati.
Mamma mia. Ciò significa che almeno 4.550 iscritti al PDL provinciale dovranno presentarsi e votare. Immagino che il congresso dovrà svolgersi al nuovo stadio ed io sarò presente per godermi lo spettacolo con il contapersone in mano. Sarà divertente calcolare l'affluenza.
Azzardiamo una prima analisi approssimativa: come è noto il partito del presidente Chiodi in Abruzzo ebbe molte difficoltà anche alle elezioni regionali del 2008, quando in Italia il PDL spopolava (era oltre il 37%). Da noi andò a votare un abruzzese su due e il PDL non ebbe l'ottimo risultato che ci si sarebbe attesi visto che si votava a seguito e a causa dell'arresto di Del Turco.
Questa messe di iscrizioni denota certamente – non vogliamo alimentare le maldicenze – che il consenso del PDL è enormemente cresciuto da allora ad oggi, e la ragione non può che essere che tutti i suoi esponenti lavorano davvero bene.
Mi rammarico solo di non avere fatto in tempo a tesserarmi; sarà per la prossima volta, andrò al congresso da spettatore.
In pratica lo scenario nazionale è il seguente: si attende l'arrivo di un Dino Grandi che sfiduci una volta per sempre il padrone Berlusconi, licenziato dalla politica, dall'economia e dalla finanza mondiale. Qui in Abruzzo, novella Repubblica di Salò, uno sparuto manipolo di gerarchi fa il boom di tessere prima dell'apocalisse, recandosi a congresso per la prima volta proprio quando il partito sta per tirare le cuoia. Molto molto divertente.
Soprattutto interessante sarà avere l'elenco nominativo di tutti gli iscritti, che un minuto dopo il crollo del regime nazionale e regionale tornerà utile come lista di proscrizione.
Tutti sanno che la proscrizione consiste nell'allontanamento forzoso dalle cariche pubbliche dei singoli, o di intere classi dirigenti, imposto da un regime alla caduta del regime precedente.
Ebbene, i nuovi vincitori dovranno imporre giocoforza l'uscita dalla vita politica di tutti coloro che fino al termine del 2011 (data del quasi fallimento dell'Italia) hanno portato linfa al peggior partito della storia repubblicana, come certificato da molti ex presidenti della Corte Costituzionale (ultimi Onida e Zagrebelsky); un partito che ha smontato lo Stato pezzo a pezzo, approvando le leggi più riprovevoli ed incostituzionali che si siano mai viste dalle leggi razziali in poi.
Da ultimo è curioso notare come il civismo locale – in controtendenza rispetto alle altre realtà italiane – sia oramai morto a Teramo: l'UDT di Silvino è finita, "Città di virtù" di Befacchia è tramontata ed ora anche la lista "Al centro per Teramo", che conta numerosi esponenti in giunta e consiglio comunale, si è dileguata per confluire inspiegabilmente nel PDL, se dovesse risultare vero che Di Dalmazio e Mazzarelli (che consideravo più furbi) hanno raccolto ben 4.000 tessere.
Non può che dedursi questo, dal momento che iscriversi ad un partito comporta inesorabilmente la condivisione del progetto politico del partito stesso sia a livello locale che sovraordinato.
Ho il sospetto che tanto attivismo del braccio destro (Di Dalmazio) e sinistro (Mazzarelli) di Chiodi servano per puntellare una bella poltrona alla Camera dei Deputati per il governatore, che sente puzza disconfitta e si prepara alla fuga.
Buon PDL a tutti, almeno fino alle elezioni (o al fallimento del Paese).
Frattanto vado a giocare al poker online di proprietà di Berlusconi, così finanzio per quel poco che posso la sua serena vecchiaia con le escort-badanti.
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