Di Dalmazio colpisce ancora. Ovunque vada, l'assessore regionale ai rifiuti e al turismo (si potrebbe sintetizzare "al turismo dei rifiuti" o "al rifiuto del turismo") stupisce l'uditorio con la sua impareggiabile arte oratoria.
Come ho già più volte sottolineato, egli è il Pericle della strategia, il Demostene della pianificazione.
Sentite che classe: "Dobbiamo immaginare nuovi modelli di sviluppo per il turismo, basati su strategie condivise e progettualità, eliminando i campanilismi" (24 novembre).
Ed ancora: "L'Abruzzo ha un grande potenziale turistico, ma non c'è mai stata la volontà di creare una strategia regionale, adesso dobbiamo puntare sull'aumento dei servizi, sulle infrastrutture, sulla formazione e su una cultura diversa del turismo (...) alla pianificazione non devono partecipare soltanto gli operatori del settore". E già, occorre una "nuova pianificazione a 360 gradi" (sempre 24 novembre).
La mia stima nei confronti di Di Dalmazio è inscalfibile, la mia ammirazione è totale.
La sua capacità di riempire le ore con il vuoto è irragiungibile ed inimitabile; è il politico per eccellenza, l'unico abruzzese papabile per un Ministero, l'unico che riesca ad attraversare gli anni, le consigliature, le legislature senza mai una sbavatura, un'incertezza, un calo di tensione.
Eppure l'empireo delle sue visioni, l'olimpo delle sue strategie non riescono a dare il senso di una pur minima pragmaticità.
Nonostante il lungimirante piano "Teramo Cult", nonostante l'ambizioso progetto "Teramo 2020", nonostante il fantasmagorico "Modello Teramo", che viene studiato ormai anche a Oxford e a Camplidge (avete letto bene, è l'università di Campli), e nonostante la legislatura regionale volga al tramonto, nessuno ancora riesce a capire che cazzo abbia realizzato in concreto Mauro Di Dalmazio.
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Ma che cazzo ne sanno questi di borghi, cultura, territorio? Forse scambiano le parole.... Mi spiego: per le marionette/pagliaccio del partito delle libertà vigilate è facile confondersi, d'altronde le capacità intellettive di gente che per 17 anni ha sostenuto il corruttore nano sono molto, molto limitate; quindi per "borghi" loro intendono il Borghetti, noto alcolico per allietare le bunga feste a base di "cultura" che loro intendono come Cu.., e "territorio" che loro pensano sia il parlare terra terra. Ecco svelati finalmente gli ingredienti della politica del pdl! O Christian, bisogna snobbare questa gente, bisogna prenderli solo per il cu..e costringerli a DIMETTERSI. Non si rendono minimamente conto che ormai sono finiti? Ormai il nano è tratto! Ormai tutto il mondo sa che sono vuoti,, inconsistenti. NOI LI PAGHIAMO - NOI DECIDIAMO - NOI LI MANDIAMO A CASA Propongo un referendum, una raccolta firme per chiedere le dimissioni della nostra giunta comunale, poi passiamo alla provincia, e alla regione. Non ne possiamo più