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Chiodi, Venturoni, Brucchi, Varrassi e Napoletano

di Christian Francia
1 minuto

Il cancro non aspetta. E nemmeno va in ferie. Il cancro sanguina e attende di essere estirpato. ( f.to Il Centro)

Il governatore Chiodi, supremo responsabile della sanità abruzzese, l’uomo che disquisisce di ogni questione filosofica e morale, culturale e sociale, attraverso facebook, non trova le parole adatte per esprimere il proprio pensiero sulla paralisi clinica del Reparto di Urologia del nosocomio teramano.
Venturoni, assessore ombra alla sanità, osserva un contegnoso riserbo.

Il sindaco del capoluogo Brucchi, loquace, logorroico e parolaio su tutte le questioni cittadine, prima fra le altre la sanità essendo lui stesso medico dell’ospedale Mazzini di Teramo nonché membro del Comitato ristretto dei sindaci che controllano la ASL, tace meditabondo.
Varrassi, il manager, il super direttore generale (rigorosamente con la minuscola), pare ostenti indifferenza e pare abbia deciso di meritarsi un periodo di riposo in Croazia.

Il Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Teramo, Cosimo Napoletano, che rappresenta l’intera categoria, non trova un minuto di tempo per esprimere a nome di tutti i colleghi una posizione sulla questione Urologia.
Gli specializzandi se ne vanno.

I pazienti hanno pazienza, e se la perdono peggio per loro. Sono sempre liberi di rivolgersi altrove per farsi curare.
Buon cancro a tutti e una canzone con dedica speciale che non voglio rivelare (ciascuno provi, ascoltandola, ad immaginare a chi è rivolta):

 

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Commenti

Foto stupenda ... Basterà questa foto a ricordarci, nei secoli, la rara capacita' della nostra classe dirigente.
Speriamo -per loro ovviamente- che non abbiano l'urgenza di farsi operare in urologia, altrimenti godrebbero dei "frutti" del loro agire . Arriverà comunque la nemesi storica per loro eccellenze della malasanità
La vicenda che stiamo tutti vivendo e' molto grave. A mio parere va separato il problema personale del Professionista e dell’Uomo Vicentini dal problema servizio ospedaliero. Al Prof Vicentini tutta la mia stima e comprensione. Conosco la sua dedizione al lavoro e la sua competenza.Se ha subito torti ,come accertato dal TAR,nelle opportune sedi gli si dovra' garantire Giustizia e dovra' essere reintegrato e ripagato del danno subito.Me lo auguro per Lui. ll problema legato all’attivita’ Ospedaliera e’ pero’ ,visto dal punto di vista dei pazienti, legato all’impossibilita’ di utilizzare il servizio pubblico OSPEDALIERO. Ed e’ ancora piu’ grave . Se poi penso che prima o poi saro’ anche io ,inevitabilmente, sofferente per prostata o altro sono ancora piu' preoccupato. La cosa che non riesco a capire e' come mai in assenza del Prof Vicentini non si riesca a fare interventi.C'e' qualcosa di patologico in questa situazione. Lo stesso Vicentini ricordera’,anche se erano altri tempi, di essere stato, prima di diventare Direttore, Assistente ed Aiuto medico. Senza dubbio come Aiuto gli sara’ capitato di sostituire il suo Primario assente e fare interventi. Ora ,come mai,a Teramo non si fanno interventi di chirurgia urologica in assenza del Direttore? Eppure in altri settori chirurgici ci sono stati pensionamenti ai quali non e’ seguita la sostituzione del Primario e l’attivita’ chirurgica e’ continuata. L’attivita’ ospedialiera deve assicurare se non proprio ,come vuole la Costituzione, il diritto alla salute almeno il diritto alle cure e non puo’ essere sospesa senza che si configuri l’interruzione di pubblico servizio. Se c’e’ l’interruzione di pubblico servizio il fatto reato a chi dovra’ essere imputato? A problematiche organizzative? A comportamenti omissivi? Ad azioni di quali soggetti?
Buongiorno a tutti, si Cristian, sono d'accordo con te. Sono disgustato da questo silenzio, da questa lontananza verso i malati, da questo cinismo di potere che invece di ricordarsi che è al servizio del cittadino, dimenticando che noi tutti gli paghiamo lo stipendio, si permette di assumere comportamenti di superiorità o superficialità. E' veramente inconcepibile, stiamo superando la fantasia, l'ho già scritto, e torno a ripeterlo, ma chi si credono di essere!? Bisogna ristabilire i ruoli, ricreare quel clima di fiducia e di rispetto verso i più deboli e soprattutto, un invito per queste persone e classe dirigente, almeno ad essere umili e a fare un passo indietro, e ricordarsi in ogni momento che se sono li è grazie a noi tutti e che il loro compito è garantire un servizio uguale a tutti i cittadini, a prescindere dal colore politico, anzi, la politica dovrebbe veramente dare un segnale forte di responsabilità e di umanità, almeno per ristabilire quel contatto umano che hanno perso. Grazie e buona domenica, soprattutto ai malati!!!