Il cancro non aspetta. E nemmeno va in ferie. Il cancro sanguina e attende di essere estirpato. ( f.to Il Centro)
Il governatore Chiodi, supremo responsabile della sanità abruzzese, l’uomo che disquisisce di ogni questione filosofica e morale, culturale e sociale, attraverso facebook, non trova le parole adatte per esprimere il proprio pensiero sulla paralisi clinica del Reparto di Urologia del nosocomio teramano.
Venturoni, assessore ombra alla sanità, osserva un contegnoso riserbo.
Il sindaco del capoluogo Brucchi, loquace, logorroico e parolaio su tutte le questioni cittadine, prima fra le altre la sanità essendo lui stesso medico dell’ospedale Mazzini di Teramo nonché membro del Comitato ristretto dei sindaci che controllano la ASL, tace meditabondo.
Varrassi, il manager, il super direttore generale (rigorosamente con la minuscola), pare ostenti indifferenza e pare abbia deciso di meritarsi un periodo di riposo in Croazia.
Il Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Teramo, Cosimo Napoletano, che rappresenta l’intera categoria, non trova un minuto di tempo per esprimere a nome di tutti i colleghi una posizione sulla questione Urologia.
Gli specializzandi se ne vanno.
I pazienti hanno pazienza, e se la perdono peggio per loro. Sono sempre liberi di rivolgersi altrove per farsi curare.
Buon cancro a tutti e una canzone con dedica speciale che non voglio rivelare (ciascuno provi, ascoltandola, ad immaginare a chi è rivolta):
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