Superata ampiamente la boa di metà legislatura, le trame per le prossime candidature alla Regione si infittiscono.
Fonti interne al PDL romano riferiscono che Chiodi già si sia dato per spacciato e che stia tentando di farsi candidare alla Camera, anche se la concorrenza è agguerritissima (ne parleremo in un prossimo intervento).
Sarebbe la seconda fuga dopo quella disonorevole con la quale ha lasciato i teramani dopo 4 anni da sindaco.
Specularmente, nel centrosinistra è partita la corsa alla Presidenza, cui nessuno vuole mancare perché si sente l’odore della vittoria portato dal vento del cambiamento più che dalla pessima gestione della Giunta Chiodi.
Nel PD i cavalli più quotati sono il capogruppo regionale Camillo D’Alessandro ed il senatore Giovanni Legnini.
Nell’IDV, non sembra che Carlo Costantini abbia intenzione di ripetere l’esperienza del 2008, quando con grande spirito di abnegazione si sobbarcò l’onere di dover perdere dopo l’arresto dell’ex governatore Del Turco, pur riportando lusinghieri risultati e meritando la stima di tutti gli elettori per aver rispettato la promessa di restare in consiglio regionale a guidare l’opposizione, cosa che lo costrinse a dimettersi da deputato.
Ma l’incognita fondamentale per sbrogliare la matassa sarà il terzo polo.
Come si sa, già nel 2008 l’UDC corse da sola con il candidato De Laurentiis e tuttora è all’opposizione in Regione.
Frattanto è nato il gruppo consiliare regionale di FLI, il cui capogruppo è Berardo Rabbuffo, che pure si situa all’opposizione di Chiodi.
Voci parlamentari già danno per certo che l’intero centrosinistra e i partiti del terzo polo si troveranno riuniti a sostegno della ricandidatura dell’onorevole Rodolfo De Laurentiis, consigliere di amministrazione della RAI, che sembra destinato ad una facile vittoria contro i brandelli del PDL uscente.
Nulla esclude che il realismo politico porti ad imbarcare, sulla nave che farà affondare la scialuppa di Chiodi, alcuni o molti dei suoi marinai, luogotenenti e mozzi.
Restiamo in attesa dei primi smarcamenti di singoli pezzi della maggioranza che, fiutando la disfatta, presto abbandoneranno come topi la barca in difficoltà.
Ne vedremo delle belle.
Christian Francia
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