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Castelli: il sindaco De Rosa campione di coerenza

di Christian Francia
2 minuti

Solo gli stupidi non cambiano mai idea, è vero. Però le virate di 180 gradi inquietano.
Chi non ricorda la mitica Daniela Santanchè che invita, nell'aprile 2008, a non votare Berlusconi "perchè lui vede le donne solo orizzontali"? L'anno seguente la Santanchè tornò all'ovile berlusconiano senza colpo ferire.
E l'altrettanto mitico Daniele Capezzone, che nel 2006 dichiarava impavidamente che “Berlusconi è come Wanna Marchi e Tremonti è il suo Mago do Nascimento”? Poi Capezzone nel 2008 divenne portavoce proprio del partito di Berlusconi.
Il sindaco di Castelli è terzo "tra cotanto senno", un adamantino campione di coerenza.
Con un comunicato del 28 gennaio 2011, stampato e distribuito fra i cittadini castellani (e che noi pubblichiamo ad imperitura memoria), De Rosa si dilunga in un analitico resoconto dei fallimenti del suo avversario Dante De Vincentiis, reo di avere creato una voragine di debiti negli anni in cui ha amministrato da sindaco della città.
Gli epiteti e le accuse all'indirizzo di De Vincentiis sono pesanti come macigni: "Sindaco Vattelapesca", "faccia di bronzo", "Uomo di nessuna stagione", "non atto a rappresentare Castelli nè con l'immagine e nè con l'azione", trasformista, voltagabbana, qualunquista, ignorante, inetto, autore di "irresponsabili lassismi e connivenze", stolto, ecc., ecc.
Un vero campionario di offese che non lasciano spazio alcuno al dialogo.
De Rosa conclude il volantino preelettorale (poichè nel 2011 si è votato) con parole esplicite: non "sottovalutare rinnovate riproposizioni di personaggi incapaci, superficiali, assenti, improvvisati, con marcate deficienze amministrative e quindi dannosi per se e per gli altri, che hanno dimostrato di essere un ostacolo al sano sviluppo sociale del paese".
L'avvertimento era di non ricadere nelle lusinghe di Dante De Vincentiis, il peggiore – a dire di De Rosa – che abbia mai amministrato Castelli.
Tre mesi dopo, nel maggio 2011, si è votato e De Rosa è stato eletto nuovo sindaco.
Quale primo atto, nel nominare la sua Giunta, De Rosa ha scelto come Vice Sindaco proprio Dante DeVincentiis.
Lorenzo il Magnifico ha scritto dei versi illuminanti sull'importanza della reputazione: "Chi regge imperio e in capo tien corona / sanza reputazion non par che imperi / ne puossi dir sia privata persona".
Ora qualcuno dovrebbe spiegarmi quale reputazione debba avere il sig. Enzo De Rosa, perchè io proprio non riesco a farmene una idea.

 

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Commenti

Dicevano i latini: "similes cum similia", più prosaicamente i toscani "chi si somiglia si piglia". Ogni altra argomentazione a commento sarebbe superflua.
Bhè, mica scemo il sindaco, si mette accanto un pirla - a suo dire - del genere, non può che farci bella figura lui stesso. Come si dice: se sei basso vai coi nani che alto sembri.
O Chr. ...........ma ho capito bene? Quindi De Rosa ha scelto come Vice Sindaco un signore (Dante De Vincentiis), che durante la campagna elettorale stava organizzando una propria lista contro e lui per denigrarlo gli appese addosso tutti questi epiteti. Ne riassumo alcuni: assente, incapace, con marcate deficienze amministrative, dannoso per sè e per gli altri, faccia di bronzo, uomo di nessuna stagione, trasformista, voltagabbana, qualunquista, ignorante, inetto, autore di irresponsabili lassismi e connivenze, stolto, sindaco vattelapesca Povera Bella Castelli, se era ridotta così da De Vincentiis sindaco, adesso che ci si aggiunge pure lui (De Rosa), in due la faranno a pezzi (Sindaco e Vice Sindaco). Per concludere e vedere se ho capito bene, adesso Castelli è amministrata da De Rosa Sindaco e De Vincentiis Vice Sindaco, che bella accoppiata! Ma cosa hanno fatto i castellani per meritarsi questi due?
Forse Francia non conosce l'esistenza di un altro comunicato distribuito a Castelli e Frazioni sotto elezioni da De Rosa, dove, al De Vincentiis, glie ne dice di cotte e di crude. Appellativi veramente offensivi. Non li riporto perchè sono troppo forti. Però De Vincentiis pur di salire sul carro dei vincitori, dal momento che la Sinistra castellana non preferiva candidarlo neanche come consigliere, a 12 ore dallo scadere della presentazione delle liste, è saltato sul carro di De Rosa. Ai castellani, il giudizio di questo signore e dell'altro che lo ha imbarcato dopo averlo aspramente criticato. La poltrona sotto al sedere proprio non dispiace a nessuno. Buona giornata a Giancarlo e tutta la redazione.
Per amore di verità. De Vincentiis Dante detto "Dantino lu.......................", stava organizzando una propria lista civica di orientamento centro-destra. Man mano che questa sua lista prendeva forma e corpo, grazie ad un candidato forte, originario di Befaro, ma che vive a Teramo, un certo Marcdello Francia (non so se omonimo o parente dell'articolista), il Dantino cominciava a pensare ad un'alleanza con la sinistra castellana. Alleanza che gli avrebbe assicurato la vittoria a sindaco. La sinistra, senza farglielo intendere, lo lusingava fino alla notte prima della presentazione delle liste. Al momento della formazione della lista unica (tra quella del De Vincentiis e quella della Sinistra castellana), veniva comunicato ufficialmente, da noti rappresentanti della sinistra, al De Vincentiis, che il candidato sindaco doveva essere uno di sinistra (già scelto Giosuè Angelo, dopo ballottaggio con il cugino Angelo Facciolini ed un certo Alessandro Faiani, tutti di sinistra) e che lui, poichè più volte riesumato, non era gradito neanche come candidato consigliere. E' stato a questo punto che il De Vincentiis (nottata di venerdì antecedente la giornata utile per la presentazione delle liste), ha ricontattato il De Rosa per salire sul suo carro come vice sindaco, se la lista, naturalmente, avesse conseguito la vittoria. Il De Rosa, consapevole di una netta sconfitta se si fosse presentato con la sua debole listarella, accettava senza condizioni. Il candidato forte di De Vincentiis (Marcello Francia), perplesso, accortosi dell'agire ambiguo del De Vincentiis, si tirava fuori, togliendo la propria faccia da entrambe le liste. Si mormora che sotto sotto poi, ha appoggiato la sinistra che è rimasta sconfitta per solo 5 voti. Volto pulito, persona perbene, da ricontattare, se disponibile, la prossima volta.
Sono sempre io a raccontarvi la seconda puntata. Erano cinque i candidati della organizzanda lista di Dantino detto lu ".....................", dei quali: Marcello Francia rimasto fuori ogni lista per propria scelta, non condividendo quella operata all'ultimo momento da Dantino detto lu ".................." di rompere le trattative senza aver più il tempo per riorganizzarsi, indi presentare una propria lista, un certo Amicone di Colledoro, tra l'atro padrino del figlio di Dantino detto lu "......................", che poi si candidò con la sinistra quale rappresentante della frazione Colledoro, ed altri due (Franco Trailani e Maurizio Carbone), che assieme a Dantino detto lu "..................." si candidarono con l'allora listarella di De Rosa. Riassumendo: La Lista capeggiata da De Rosa vinse per soli 5 voti, computando in essa anche i circa 170 voti presi dal gruppo dei 3 di Dantino detto lu "......................" che, dopo essere stato edotto, che la sinistra non gli avrebbe mai fatto fare nè sindaco nè vice sindaco, saltò dall'altra parte. Ora lo capisce pure un bambino di cinque anni che De Rosa si ritrova a fare il sindaco di Castelli, non per scelta della maggioranza dei castellani, ma per vendetta di Dantino detto lu "................." , dopo aver preso esatta cognizione della sua dipartita (politica) per esplicito volere della sinistra. Quanto sopra detto in risposta all'articolista sulla reputazione del Sig. Enzo De Rosa. Finora ho raccontato quello che si mormora a Castelli, ora azzardo a dire la mia: Cosa glié ne frega a De Rosa come ha fatto a diventare sindaco? Che glié ne frega della reputazione? Lui ora è sindaco e sta li per cinque anni. Mal ha fatto la sinistra a non promettere a Dantino detto lu "............" il posto di vice sindaco. In questo caso si realizzava la fusione delle due liste e i voti bastavano per vincere due volte e sconfiggere il già debole avversario (De Rosa). Per concludere: De Rosa non ha vinto niente, lo ha fatto vincere Dantino detto lu "............" per ridare uno schiaffo alla sinistra che gli aveva sbarrato le porte. Lui è rimasto a banchettare con i suoi amici per tutta la durata della campagna elettorale e a godersi la lotta tra Dantino detto lu "..........." e la sinistra. E' riuscito da casa solo quando gli hanno comunicato la vittoria della sua lista per soli otto voti, quasi vergognandosene. Gli errori si pagano, la sinistra ha pagato con la sconfitta. Un accordo con la organizzanda lista di Dantino detto lu "............." avrebbe garantito una vittoria sicura. Il candidato di Befaro (Marcello Francia), berlusconiano, unitamente al proprio bacino elettorale, notoriamente di centro-destra, avrebbe portato quasi tutti i voti dei befaresi alla lista civica di sinistra. Sarebbe stata una vittoria bulgara. Penso anche che il Sig. Marcello Francia, dopo l'accaduto, scontento, abbia provato a riacchiappare qualche voto per la sinistra, ma ha potuto fare di più a Castelli ed altre frazioni, tranne che a Befaro, dove i cugini (Osvaldo, Benito e Armedoro), dai quali lui si aspettava un appoggio sostanzioso, si erano coalizzati, ognuno per i propri interessi personali, a far vincere la lista di De Rosa.
De Rosa? Quello del Periplo del Gran Sasso che farebbe risparmiare ben 15 minuti ai teramani per recarsi da Teramo alla cima del Gran Sasso? Quello che ha chiamato Mastella a spiegarci come si ottengono copiosi finanziamenti comunitari per fare uno "stradone" Roma-Cima Alta, quattro corsie, autogrill, ricchi premi e cotillon? Quello che ha mandato la figlia a fare uno stage pagato in Provincia (sarà in Teramo-Lavoro?) assieme a tanti altri parenti di vip vari? Quello che........ Ma è proprio lui?
X salviamoci dai politici. Si, è proprio lui, Enzo De Rosa, non azzardo a chiamarlo sindaco di Castelli perchè potrebbe offendersi o peggio ancora vergognarsi. Lui è il sindaco di una minoranza di castellani. La maggioranza ha votato e avrebbe votato la sinistra se non fosse avvenuto l'incidente durante la fusione delle liste già ampiamente raccontato in due precedenti commenti da "un castellano". E' diventato sindaco solo stando alla finestra, dopo aver raccolto il naufrago "Dantino detto lu "..............". Il suo unico sforzo è stato quello di attendere la notte del venerdì prima della giornata utile per la presentazione delle liste che si consumasse lo strappo tra Dantino detto lu "......." e la sinistra. A risultato ottenuto, la notte, a casa di Franco Trailani, travolto dalla gioia e i bicchieri, tornò a casa a dormire, tanto a girare per i voti ora ci doveva pensare Dantino detto lu "............", atrimenti avrebbe fatto una figuraccia con la sinistra che gli aveva sbattuto la porta in faccia. I momenti belli però sono corti. I problemi cominciano ad affiorare: 1) Dantino lu "........" è sempre più ingestibile, incapace di amministrare, ma non lo può licenziare, non può scordarsi del passato; Lui è li per lui. 2) Si accorge sempre di più che la cittadinanza gli è lontana, fredda, disinteressata al suo modo di governare, i consensi veri a mala pena saranno un terzo dei castellani, cioè 1/3 di quelli aventi diritto al voto. Si accorge sempre di più di essere più il sindaco della minoranza che della maggioranza; 3) Ha fatto delle promesse che non può mantenere; 4) I soldi non ci sono; 5) Cosa si inventa?; 6) Deve sistemare la figlia, ancora precaria. Non è facile; 7) E' dura. Ma chi è causa del suo mal pianga se stesso. Di una cosa è ancora contento: quando si sente chiamare "niorssè", ma non basta.
A proposito di "si dice", da castellano DOC voglio anch'io dire la mia circa la ricostruzione dell'elezione a sindaco del sig. De Rosa. L'articolista, che non conosco, al quale però va la mia stima per aver trovato il coraggio di sviscerare alcune sacrosante verità. Soprattutto per l'interrogativo che si è posto su questo personaggio che si è ritrovato sindaco nè per reputazione, nè per meriti conseguiti, nè per capacità, ma solo per un banale incidente che ha a solo che fare con altre storie. Egli si chiede come il diavolo abbia potuto bere l'acqua santa. Ora entriamo nel vivo della vicenda. Vedete, le elezioni sono state vinte da De Rosa per soli 5 voti, se la sinistra ne avesse conseguiti altri 4 validi avrebbe pareggiato. Questa vittoria è stata determinata, essenzialmente, dalla quasi totalità di voti portati alla lista De Rosa da tre befaresi, e sapete perchè? Perchè l'ex sindaco Di Flavio, durante la sua legislatura, non aveva regolarizzato l'assunzione a tempo pieno ed indeterminato al dipendente autista di scuola-bus di Befaro. Questo dipendente, abbastanza influente a Befaro, per carità solo a Befaro, anche con l'appoggio del cognato, che non vive a Castelli, anch'esso ben strutturato politicamente, potendo contare dell'appoggio dei parenti, tra cui il cognato medesimo, si è vendicato con l'ex sindaco facendo confluire i voti alla lista De Rosa. Vi chiederete, ma il cvognato di questo autista perchè lo ha fatto? Cosa gliene doveva venire in tasca? L'ho si è saputo subito dopo l'elezione di De Rosa. Il figlio è stato nominato, in rappresentanza del comune di castelli al B.I.M. A questi due signori se n'è aggiunto un altro, sempre di befaro, un ex assessore della passata consigliatura De Rosa, parente dell'autista, anch'esso ancora influente politicamente, sempre a Befaro, ed a caccia di qualche piacere per sè medesimo o per i propri familiari. Non so dirvi se è già stato ricompensato. Vedremo! Quanto sopra per dirvi che non è stato determinante solo Dantino detto lu "........." per la vittoria di De Rosa. De Rosa senza l'appoggio dei tre signori di Befaro avrebbe preso pochissimi voti poichè non gode di buona reputazione a Castelli. Infatti nella precedente consigliatuta a quella di Di Flavio, dove aveva ricoperto la carica di sindaco, combinò diversi disastri, uno fra questi, l'indebitamento del comune per circa 1,6 milioni di euro, se non ricordo male. Quindi, De Rosa è ridiventato sindaco di castelli per questi specifici capricci, non per volere della stragrande maggioranza dei castellani. Infatti, da un'analisi dei flussi elettorali, risulta che il candidato della lista civica di sinistra avrebbe vinto per 60 voti di scarto, non computando naturalmente i voti della sezione di Befaro. Ora però, viene sempre di più a galla la sua incapacità a governare, ed anche ad onorare legalmente le cambiali firmate in bianco. Adesso il bilancio quasi interamente risanato dall'ex sindaco (Di Flavio), non può riportarlo in disavanzo come l'altra volta. Le cose sono andate esattamente così. Voi però accettatele col beneficio d'inventario. Ora un consiglio glielo voglio dare: Tira fuori le palle, prendi il coraggio a due mani, caccia lu "vaccaro" che non è minimamente all'altezza del compito messo a svolgere. E questo non lo puoi negare poichè glielo avevi spiattellato nel comunicato di cui al presente articolo, e chiama a sostituilo quel Signore più volte nominato negli altri commenti (MARCELLO FRANCIA). Pare non se ne parli male, un ex funzionario della pubblica amministrazione, ora in pensione, un ragioniere, un castellano di origine, al quale potrai affidare la delega al bilancio e personale. Ti permetterebbe di raccogliere le forze per pianificare due-tre cose da fare da qui alla fine della legislatura. Potresti leggermente riscattarti dalla tua discussa carriera politica. Non raccogliendo il gratuito consiglio potresti, invece, chiudere prematuramente la tua consigliatura. Distinti saluti.