Chi non cura il particolare non comprende il generale.
La somma dei silenzi è quel rumore assordante che ti sveglia e ti presenta il conto.
Teramo è nel degrado. Due foto notizie di due lettori e anime diverse.
La prima è la fontana dei caduti, interessata dalla sporcizia di un'acqua che ricorda il nostro adriatico da bandiera blu.
La seconda è la pensilina di piazza San Francesco divelta da una settimana, con i vetri a terra per la partenza di un pulman di fachiri.
Una vera vergogna di incuria e dissolvenza amministrativa.
La terza potrebbe essere l'ipogeo fatto di ruggine e di un campo brullo. Cifre astronomiche per un pollice verde coltivato d' amare speranze. Trentamila euro ( e oltre) per fiori e erba fumate da una struttura dal vago sapore di sarcofago.
La quarta foto potrebbe essere un album tra il lungo fiume, sindaco ora sono due i ponti divelti e l'anello verde è diventato una circoncisione e tutto il resto di una Città senza manutenzione. Solo promesse.
Qui a Teramo sventola un lenzuolo bianco, che ricorda il profumo di una casa pulita, appunto, il ricordo.
Perchè non cercare di conservare invece di offendere la memoria storica e culturale di una Città nutrita di critica e onore?
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