Rapporti e denunce tra Teramo e Alba Adriatica.
Tutta la provincia ha avuto un comun denominatore... le relazioni dei comitati elettorali e della Polizia Locale.
A Teramo tutto in disordine.
Nel senso vero del termine.
Nessun contrassegno o numero romano corrispondevano al posto assegnato.
Molti manifesti sono stati fotografati e pronti per la relativa nomina di esposto.
Vi ricordiamo che le affissioni fuori dagli spazi assegnati sono in palese violazione delle norme sui DIVIETI DI ALCUNE FORME DI PROPAGANDA (art. 6 della legge 4 aprile 1956, n.212 e art. 7, comma 1, della legge 24 aprile 1975, n.130).
Nello specifico "sono consentite esclusivamente negli spazi predisposti per la propaganda elettorale dalla Giunta Comunale, secondo le assegnazioni ai partiti o gruppi politici e fino alla mezzanotte di sabato 24 maggio 2014. A partire da tale momento ogni nuova affissione è vietata ad eccezione dell’affissione di giornali e periodici nelle bacheche poste in luogo pubblico regolarmente autorizzate.
I manifesti di propaganda elettorale possono essere affissi solo all'interno delle sedi dei partiti e dei comitati; costituisce illecito il manifesto affisso sulla vetrina verso l'esterno, lecita l'affissione interna purché sia ad almeno 50 cm dalla vetrina. E' vietata l'affissione o l'esposizione di stampati, manifesti ecc. inerenti direttamente o indirettamente la propaganda elettorale in luogo pubblico o esposto al pubblico, nelle vetrine dei negozi, nelle porte, sui portoni, sulle saracinesche, sui chioschi, sugli infissi delle finestre o dei balconi, sugli alberi, sui pali o palloni ed aerostati ancorati al suolo. Sono vietate le iscrizioni murali e quelle su fondi stradali, rupi, argini, palizzate, recinzioni, alberi e balconi" (art. 1 Legge 212/1956) Al riguardo si richiama anche la recente circolare della PREFETTURA DI TERAMO – Ufficio Territoriale del Governo in data 29/04/2014".
Che dire?
Bell'esempio e poi ci lamentiamo delle scritte sui muri.
Chi fa la morale ?
Chi si alza prima la mattina?
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