Questo è il cuore di Teramo.
Il cuore dell'Abruzzo.
Ho sentito mille storie sul professore Vicentini.
Mi sentivo come il Cup, un call center, l'Urp di Bruno Cipollone, il telefono amico.
C'era un signore meraviglioso con la barba e il volto bianco.
Etereo.
Era stato operato dal Professore Vicentini, sette giorni prima.
Aveva la forza di sognare una sanità migliore, quella che non costringe il personale e i pazienti stomizzati a stare in un reparto senza aria condizionata, quella che non usa l'auto Blu per i propri scomodi, quella che non fa solo le graduatorie per i dirigenti, quella che non si fa sequestrare i reparti, quella che non promuove tutti i politici teramani, quella che non strumentalizza i dati dei reparti, quella che non si dimentica del parcheggio dell'ospedale, oramai monumento allo spreco, quella sanità che non permette ad un pronto soccorso ore e ore di attesa, quella che non fa concorsi per mobilità come se fosse un concorso normale, quella che non affitta rami d'azienda e poi assume amici degli amici, quella sanità meritocratica, che punta verso i buoni esempi.
Teramo è cambiata. Teramo è stanca di una sanità fatta di politici per politici.
Teramo occuperà la Regione.
Teramo inizierà lo sciopero della fame.
Vogliamo conservare e investire sulle Eccellenze.
Vogliamo ripartire da Vicentini.
Vogliamo una scuola aperta con l'Università de L'Aquila.
Vogliamo essere curati e avere una speranza di guarigione.
Varrassi, il manager, era al secondo piano, al sesto il suo bagno nuovo era pronto.
Le finestre aperte, lasciavano uscire il fresco dell'aria condizionata.
La differenza non umilia gli umili.
Siamo gli ultimi...ma non siamo perdenti...perchè non abbiamo paura del nostro riflesso.
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