Non occorrono commenti, oltre a ciò che queste immagini documentano, per valutare lo stato in cui oggi si trovano le tombe di illustri teramani che tanto hanno onorato la nostra Città e ai quali sono dedicate strade e piazze.
I patrioti Antonio e Luigi Tripoti, il letterato Antonino Fabbri, Carlo De Michetti, Giannina Milli, Luigi Cavacchioli. Tutti hanno dato il proprio contributo a questa Città. E questa Città li ringrazia e li commemora, lasciando in questo stato le loro tombe. Dimenticate da tutto e da tutti.
Relegate, anche se sarebbe più giusto dire dimenticate, nel fondo di un oscuro corridoio del Cimitero Urbano (e, precisamente, nel sotterraneo Settore Riservato del Padiglione 5 - Ossario), queste tombe testimoniano, loro malgrado, il degrado e la noncuranza che troppo spesso questa Città riserva a ciò che rimane del suo passato.
Tra l'indifferenza e il pressappochismo di tante, troppe passate Amministrazioni e l'insensibilità di molti cittadini, queste tracce di un passato, per qualcuno forse scomodo, suggeriscono che probabilmente sarebbe più opportuno collocare i resti di chi ha onorato Teramo con la propria vita e con le proprie opere in un'area più consona del nostro Cimitero.
Magari nei pressi di uno dei padiglioni monumentali che pure esistono.
E non nel fondo di un buio corridoio. Di un sotterraneo. Di un anonimo Padiglione 5.
Fabrizio Primoli
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