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IN RICORDO DI LUCIO LANZILLOTTO

di Anonimo
3 minuti

Teramo anno 1973, in una 4°classe della Scuola elementare San Giuseppe. 
Quella mattina gli insegnanti bisbigliavano tra di loro con aria mesta e si percepiva chiaramente che quello non sarebbe stato un giorno come gli altri. In effetti, di lì a poco, il nostro Maestro ci fece notare che quel banco vuoto sarebbe rimasto tale per sempre, perchè tu, caro Lucio, avevi perso la vita insieme a tuo padre a causa di un maledetto incidente stradale.
Noi bambini restammo sbigottiti, come potevamo accettare di non vederti più se fino al giorno precedente eri stato uno di noi, il ragazzino dai capelli rossi con quelle lentiggini che ti rendevano dolcissimo, come in effetti eri.
Non poteva essere vero, pensavamo e pensavo che il giorno dopo ti avrei visto tornare con il tuo grembiulino, con quel fiocco sempre in disordine e con quell'aria pacata che ti contraddistingueva. Fosti strappato alla vita troppo presto, perchè avevi ancora tante cose da fare amico mio, avresti dovuto imparare la disciplina e la cultura che il nostro Maestro ci inculcava con tanta passione; avresti dovuto, insieme a noi, prendere ancora qualche ceffone o una di quelle punizioni che ci sarebbero servite come insegnamento per la vita. Avresti dovuto spegnere ancora tante candeline per il tuo compleanno, avresti scoperto che Babbo Natale e la Befana non esistono, saresti diventato un uomo, ti saresti innamorato e avresti sofferto per amore, avresti avuto una famiglia o forse no, ma che importa...saresti diventato un dottore, un avvocato o un disadattato... ma che importa.

A me importava che tu crescessi con noi; magari oggi ci saremmo persi di vista o saremmo amici fraterni, chissà, il destino avverso ti negò il diritto sacrosanto di vivere. Non chiedermi perchè ti è accaduto questo dramma, non so dirti quale perverso disegno ci sia dietro la morte prematura di un bambino, nessuno è in grado di darci una risposta.
Sappi, caro amico d'infanzia, che il mondo è cambiato rispetto a quando te ne andasti, abbiamo perso la genuinità di quegli anni in cui noi bambini giocavamo in strada per interi pomeriggi fino a sfinirci; oggi si vive incollati a computer, tablet e smartphone che non favoriscono i rapporti umani, neanche fra i bambini.
Ti scrivo queste poche righe per dirti che a distanza di quarant'anni non ti ho mai dimenticato e che solo recentemente ho avuto modo di conoscere tuo fratello, che si chiama Antonello, come me, con il quale ho avuto modo di ricordarti; egli gentilmente mi ha fatto dono di una tua fotografia che terrò fra le mie cose più care. Vorrei tanto che altri tuoi amici d'infanzia ti ricordassero condividendo questi miei pensieri. 
Ti saluto dolcissimo bambino dai capelli rossi, un giorno, a Dio piacendo, ci rivedremo.

tuo

Antonello Massetti

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Commenti

Che bella sorpresa! Il dolcissimo Lucio. Anch'io ho avuto la fortuna di conoscerlo, eravamo bambini e giocavamo giornate intere sotto il giardino del mio palazzo in via duca d'aosta. Fu una tragedia...ma il destino a volte è strano. Ora accanto alla porta di casa mia vive Antonello con la sua famiglia, non potevano capitarci persone migliori, e poi lui è la fotocopia di Lucio. Il suo ricordo vive anche solo guardando Antonello, è come vedere lui cresciuto, uomo. Sono davvero contenta che tu, Antonello Massetti, l'abbia ricordato con delle parole così vere e affettuose ed io mi associo a tutto ciò che hai espresso con il tuo cuore. Ciao Lucio.
Mi associo anch'io Sig. Massetti, pur non avendo conosciuto il suo caro amico d'infanzia, il quale, se fosse vissuto ancora, ora avrebbe gli stessi miei anni. Il racconto dei suoi anni d'infanzia vissuti con il suo amico mi ha fatto ricordare i miei, molto simili (all'epoca frequentavo la Scuola Elementare di Cartecchio, da tempo diventata sede del Comitato di Quartiere). Identificarsi in quello che racconta mi è venuto spontaneo perché poteva accadere anche a me. Ciao Lucio e un ciao anche al tuo papà...
Ciao Antonello, Con le tue parole hai ricordato la tristezza di quel giorno e soprattutto la nostra incredulità. Grazie, a Lucio avrà fatto sicuramente piacere Manuela Tittarelli
Leggo solo oggi la tua bellissima lettera,ho i brividi mentre scrivo,il caro compagno di elementari LUCIO è sempre rimasto nel mio cuore e spesso Lo ricordo per la nostra troppa esuberanza che veniva punita severamente dal Maestro D'Antonio con ceffoni che erano contati e registrati su un quadernino proprio da me e LUCIO.La vita va così teniamoci stretto il ricordo con affetto e amore di bambini innocenti. Un caro abbraccio.
Ringrazio tuti coloro che attraverso questo blog e tramite Facebook hanno contribuito a ricordare il nostro Lucio. Antonello Massetti