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Il 20 Ottobre manifestazione di protesta a Bari contro la Banca Popolare...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Su facebook si fanno chiamare gli azionisti bidonati.
Si contano in oltre 70 mila e chiedono chiarezza sul futuro delle loro azioni, dei lori risparmi, dei loro prodotti finanziari, dichiarati a suo tempo sicuri da parte della Popolare di Bari.

Il 20 Ottobre nella Città del Levante, manifesteranno tutta la loro preoccupazione di fronte alla sede centrale della Popolare.
Il sito Mercati 24 scriveva nel mese di Settembre " Quello su cui oggi vogliamo riflettere è la risposta data (in modo ufficiale) dalla Popolare di Bari a chi appunto faceva notare questo forte crollo del valore delle azioni della Banca.
Quanto al prezzo delle azioni, scese a 7,50 euro, «si è trattato di una piccola svalutazione», visto che il 20% di passivo non può essere paragonato a quello registrato altrove, nel mondo bancario, pari al 60-80%. Peraltro la svalutazione «non l’abbiamo determinata noi, ma è stata resa indispensabile dopo che attraverso un decreto del governo siamo stati obbligati a diventare una società per azioni
Che cosa dire? Che è una falsità. Che si tratta di una bugia consapevole. Certo chi crede che la svalutazione è stata resa indispensabile dopo che attraverso un decreto del governo siamo stati obbligati a diventare una società per azioni
merita comunque di perdere tutti i suoi risparmi, non solo il 20%. Ripetiamo, la trasformazione in società per azioni ha solo reso un poco più trasparente un meccanismo arcaico e di solito utilizzato in maniera opaca.
I soci della Popolare di Bari farebbero bene ad aprire occhi e orecchie da subito, senza aspettare ulteriori brutte notizie. E magari farsi qualche domanda sul management. Ad esempio, a proposito di una multa corposa comminata da CONSOB a Banca Popolare di Bari, di cui è stata data notizia, guarda caso, in un giorno festivo, 1 Maggio 2016.
Il sistema bancario italiano è solido, sano, rispettoso delle regole, trasparente. E poi c’era la marmotta che incartava la cioccolata".

Nel frattempo è scaduto il termine del 30 Settembre per l'acquisizione delle 4 Good Bank.
Carichieti ( a cui continua ad essere interessata la Popolare di Bari) Cariferrara, Banca Marche e Banca Etruria.
Si parla di andare oltre il termine referendario del 4 Dicembre.
Quattro banche che continuano a produrre crediti deteriorati per oltre 1 milardo di euro.
Scrivevamo
Quattro Good Banks, ripulite dal fondo di risoluzione e diventate appetibili dal mercato.
Ubi banca e Banca Popolare di Bari in piena trattativa, quest'ultima interessata in particolare a Carichieti.
La Banca popolare di Bergamo e Brescia sarebbe disponibile ancora all'acquisto solo nel caso di particolari condizioni.
Un miliardo di Badwill, (Il badwill è definito dallo IAS 22(6) come:  l'eventuale eccedenza, alla data della compravendita,  della  quota  di  partecipazione dell'acquirente nei fair value (valori correnti) delle attività e passività identificabili acquisite rispetto al costo di acquisizione.In altri termini, il badwill si verifica quando il risultato reddituale è inferiore al risultato patrimoniale), l'uso dei crediti fiscali e altre valutazioni tecniche da poter far digerire agli azionisti.
Il comunicato di Ubi Banca è affidato al  presidente del suo Cds, Andrea Moltrasio: «Porto in consiglio di sorveglianza la questione delle banche solo quando sono in grado di creare valore per la nostra base di azionisti. Purtroppo nella nostra mission non abbiamo il salvataggio, che quindi deve essere fatto in altro modo. Su questo siamo estremamente rigorosi. Nel senso che, se possiamo dare una mano al sistema dal punto di vista organizzativo e industriale nell’interesse dei nostri azionisti, lo facciamo» ma «non siamo nelle condizioni di fare salvataggi»
Il vero problema?
Le Good Banks furono filtrate di quasi dieci miliardi di euro e fonti attendibili, parlerebbero di un altro miliardo di sofferenza.
La Ubi banca potrebbe partecipare per non più di 400 milioni di euro ( aumento di capitale) ma il resto?
La differenza rimarrebbe ancora di duecento milioni di euro. 
Tutto a carico del fondo di risoluzione che significherebbe con qualche certezza, nuovo esborso forzoso da parte dei correntisti italiani?
Tutto molto probabile ma non sicuro come tutta questa strana storia all' italiana.
In attesa della Bce".


Tranquilli va tutto bene. 





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Commenti

Caro Giancarlo, Allora......che' se te afa'?viviamo ora mai con l'incubo delle condizioni pessime di tutte le banche italiane ed anche europee. Vedasi banca tedesca....... Cerchiamo di metabolizzare al meglio,senza rovinarci la nostra preziosissima salute...... Carlo
Scusate,ma del management ex tercas e dintorni non si sa più nulla? Nessuna novità per i vecchi azionisti e possessori di pronti contro termine non rimborsati?
Scusate,ma del management ex tercas e dintorni non si sa più nulla? Nessuna novità per i vecchi azionisti e possessori di pronti contro termine non rimborsati?

 Per ora tutto tace. 

GIANCA ' Dicce caccose........ Carlo