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I pazienti di Sla e altre malattie degenerative hanno diritto alla migliore assistenza?

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Esiste un limite alla pubblica decenza?
Quando si prendono decisioni sanitarie, che coinvolgono pazienti e famiglie, si pensa alle conseguenze emotive, uma
ne, sociali e curative?
Quando un paziente di SLA o la propria famiglia, è abituato a infermieri altamente professionali, che provengono da reparti come rianimazione o pneumologia, si vede sostituire dopo pochi giorni di apprendistato i propri angeli custodi, ha diritto di essere preoccupato?
Terrorizzato.
Non basta essere condannato a una dura lotta per sopravvivere?
Possiamo essere tutti un pò stanchi, depressi, demolarizzati?
Abbiamo il diritto di incazzarci ? (e chiediamo scusa per la parola diritto abusata e senza senso).
Questa è l'ennesima storia alla teramana....

Buona Visione.

Fate Vobis...
 

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Commenti

SI ERA DETTO CHE L' ADI SAREBBE STATA DIVISA IN 3 FASCE DI INTENSIVITA' ASSISTENZIALI E L'ALTA INTENSIVITA' ASSISTENZIALE SAREBBE RIMASTA DI PERTINENZA DELLA ASL COME AL SOLITO GLI STRAPAGATI DIRIGENTI DICONO UNA COSA E POI FANNO I C.xx. LORO . E SI BECCHERANNO IL 5% DELL'IPOTETICO RISPARMIO FATTO ALLE SPALLE DEI PAZIENTI DICO IPOTETICO PERCHE' NON SI FA MAI UN BILANCIO SE VERAMENTE SI E' AVUTO UN VERO RISPARMIO VALUTANDO QUALITA'/PREZZO PER QUANDO RIGUARDA IL TUTORAGGIO DEGLI INFERMIERI CHE SOSTITUISCONO QUELLI PRECEDENTI C'E' QUALCUNO CHE ABBIA VIGILATO SULL'EFFICACIA? PRIMA DI AGGIUDICARE L'APPALTO QUALCUNO HA VERIFICATO CHE CHI SE L'E' AGGIUDICATO E' IN GRADO DI GESTIRLA? QUANTI INFERMIERI HA IN CARICO? ECC. ECC. ....