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Moldavia chiama Italia... ancora! (I)

di Anonimo
5 minuti

Rieccomi in questa nazione martoriata dalla povertà più estrema... cuscinetto fra la combattuta Ucraina, straziata dalla apparente guerra civile dimenticata da tutti (vi scriverò a riguardo) e l'ultimo lembo d'Europa rappresentato dalla Romania.
Anche quest'anno il mio cuore é gonfio di tristezza nell'osservare che la drammatica realtà non cambia...
I bambini delle campagne patiscono la fame, stenti di ogni genere, quando non vivono nelle rare 'fortunate' famiglie di persone che hanno lo stretto necessario per gestire una propria 'autonomia economica'... (cioè sopravvivere con i cereali coltivati durante i pochi mesi di 'vita fruttuosa', qui dove il freddo impedisce di fare alcunché nei 6 mesi invernali... o con qualche animale per i quali si riesce a provvedere all'indispensabile foraggio).

Quando ci fermiamo col fuori strada, avanzando nel fango che è ovunque (ad eccezione delle pochissime strade asfaltate che mi fanno sembrare ottime le nostre, pur piene di buche)... i bambini di queste case disperate (spesso senza neppure i vetri alle finestre), ci accolgono con timidezza e sorriso... con gli occhietti illuminati dalla speranza che anche stavolta riceveranno qualcosa... Allora mi dico se noi del 'primo mondo', per quanto possiamo avere le nostre crisi economiche, con una esagerata porzione di politici preoccupati soprattutto di conservare i propri privilegi o gestire una sorta di potere che appare fine a se stesso (scusate la franchezza) e che si schierano in un falso buonismo accogliente o, al contrario, in un ottuso negazionismo della disperazione dei migranti, certo anche col nostro record di disoccupazione... Ma mi chiedo se possiamo fregarcene di questa e altre parti dell'estrema periferia del mondo! Mi chiedo se pensiamo di poter andare avanti con i paraocchi, cercando di non vedere... per poi tornare a lamentarci regolarmente delle 'orde di disperati' che affrontano i viaggi della speranza e finire invece, quasi regolarmente, nella disperazione dell'isolamento che assicuriamo loro nel degrado delle nostre città o nello sfruttamento che gli riserviamo nelle nostre campagne!
Mi chiedo se abbia un senso 'godersi' gli effetti benefici della globalizzazione, come la tecnologia a disposizione di tutti, le leggi del li!ero mercato, ecc. Ma pensando che esso non ci imponga anche una presa di coscienza ed il contatto diretto - prima o poi - con una realtà che un tempo restava oltre i muri e le cortine dell'assolutismo, tra i blocchi contrapposti... di cui oggi restano i 'residui' della Corea del Nord o di altre nazioni asiatiche o orientali... Non c'è la caveremo di certo, né economicamente e ancor meno con la coscienza, nel cercare di non vedere! La disperazione continuerà a portarli a casa nostra... e non risolveremo nulla neppure cercando di tenerli dietro una rete o in un quartiere abbandonato... Per capire le ragioni della disperazione, bisogna provarla o quantomeno toccarla con mano... Col nostro piccolo sforzo, cerchiamo in tutti i modi di rendere la loro situazione meno drammatica a casa loro... tentiamo di cogliere e incoraggiare tutti coloro che, conservando una dignità mai arresa, vogliono riuscire a rimanere nella propria terra e andare avanti, nonostante tutto... Cerchiamo di alleviare la sofferenza di famiglie (spesso senza padre, perso da qualche parte... che passa da una sbronza all'altra - e meno male che non c'è così non picchia senza ragione mamma e figli), con bambini che magrissimi che passano da un periodo di fame, per giorni... a un altro... specie nella stagione invernale. Si, questa stagione la si passa in gran parte a combattere il freddo... a volte in disperate 'ammucchiate' familiari sotto tutte le coperte a disposizione, in quelle che faccio fatica a chiamare case, regolarmente coperte dell'assassino silenzioso, l'amianto nascosto nell'eternit...
No, non può essere... non potremo cavarcela così! Destiamoci dal torpore dell'indifferenza... o saremo svegliati comunque da una drammatica ed inevitabile realtà che ci travolgerà, perché non può essere altrimenti ... Serve a poco o nulla prendere la scusa che dietro i barconi pieni di disperati ci sono i signori della guerra, la malavita che li sfrutta, i furbi mescolati ai profughi... rimane il fatto che, come furono costretti a fare i nostri padri, in un mondo egoista nel quale non c'è alcun interesse all'equità economica ed all'altrusmo, i disperati migreranno sempre verso zone dove c'è o pensano ci sia maggiore benessere... e la inesorabile spinta di quella disperazione é inarrestabile...
Perciò, senza pretendere di costringere alcuno, continuiamo a fare quella che riteniamo essere la nostra parte possibile: dare senza sperare di riceverne qualcosa in cambio... appagati dentro dagli occhiettii grati che li illuminano quando le manine si allungano per ricevere... Proviamo a sensibilizzarvi, perché siamo coscienti che solo con la battaglia positiva dell'altruismo, di un amore disinteressato e della lungimiranza... questo mondo sarà un po' meno peggio, più vivibile, più a misura di bambini... quelli che un grande, il Sommo Maestro, usò un paio di millenni fa come esempio di semplicità d'animo, per aiutarci a capire valori altrimenti inaccessibili alla cattiveria e all'egoismo del nostro cuore incallito...   Un abbraccio, dalla fangosa e gelida terra moldava... (SD)

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