Che fine ha fatto l'esposto dell'ex Direttore della Cassa di Risparmio di Teramo, Antonio Di Matteo, su Banca d'Italia?
Era il mese di Ottobre del 2015.
La segnalazione era stata depositata nell'Estate 2015.
Scrivevamo " Di Matteo e quell'esposto che la Procura di Teramo custodisce in silenzio, in segreto sotto le tre Cupole.
Di Matteo e gli impiegati licenziati con cattiveria e livore, innocenti fino all'ultima lacrima di famiglie sconvolte e senza responsabilità.
Gli intercettati che andranno sicuramente verso una risoluzione giuridica favorevole con Bari pronta a fare da anello di congiunzione...".
Tutto sembra essere stato congelato.
Il processo a Teramo e quello romano inghiottito dalla giostra dei lunghi rinvii.
La nutrita lista testi di Antonio Di Matteo, che pubblicheremo, ancora coperta da segreto.
Si parla di quasi 80 persone tra cui molti dirigenti di Tercas, Politici, imprenditori.
Una storia che aleggia intorno a tanti punti oscuri.
Si raccontano, suggeriscono le responsabilità di Banca D'Italia e di un commissariamento che non era da vivere e soprattutto che ha segnato il destino dell'Istituto di Corso San Giorgio.
Anni, oltre 27 mesi.
Riccardo Sora, il ragionier Riccardo Sora, al centro di mille vicende tra la Tercas e Banca Etruria.
Sul sito di Dagospia si legge " ll dottor Antonio Pironti e il ragionier Riccardo Sora - ex dg di Ubi Banca ed ex commissario di Tercas, Carichieti e Cassa Rimini, per la quale è stato indagato e poi prosciolto grazie a una lettera di manleva di Visco - sono stati nominati l' 11 febbraio 2015. Solo quattro giorni prima il governatore aveva proposto il commissariamento al ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan - che ha approvato in un baleno - con queste motivazioni: vertici "non consapevoli della gravità della situazione"; "erosione delle esigue risorse patrimoniali"; "inevasa" la richiesta di integrazione con una banca più grande e sana; "la banca risulta esposta a un elevato rischio reputazionale e di liquidità" (in italiano "fuga dei depositi").Tra la ragioni del commissariamento non ci sono i "gravi fenomeni di mala gestio" denunciati ieri a Torino da Visco, il quale scrive a Padoan che è "necessaria l' adozione di un provvedimento di rigore per assicurare il diretto presidio della situazione aziendale e gli interventi per pervenire alla soluzione della crisi".
Le Istituzioni teramane hanno tra le mani il segreto dei fallimenti bancari italiani.
La ruota della fortuna di Banca D'Italia.
Eppure è tutto bianco.
In bianco.
I colpevoli?
Hanno scelto di mettere alla gogna mediatica e lavorativa, pochi impiegati sui quali graviterebbero i destini dell'Italia.
Poco importa se alla fine vinceranno i ricorsi; poco importa delle loro sofferenze famigliari; l'importante era gettare il fumo intorno al fulcro della vera vicenda.
Presto un'altra denuncia partirà da Teramo.
Nomi e cognomi.
Diretta.
Senza sconti.
...e non finisce qui...
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