Noi tutti siamo per l'accoglienza dei profughi.
Quelle persone che fuggono dalle barbarie della guerra.
Impossibile non sentire il sentimento della fratellanza e del soccorso.
Poi, ci sono le cooperative che gestiscono l'affare immigrati.
Quanti sono semplici immigrati e quanti profughi?
Rileggevo un articolo di qualche mese fa, pubblicato sul Tempo.it a firma di Valeria Corrado.
www.iltempo.it/cronache/2015/03/18/nell-indagine-c-e-pure-una-coop-di-mafia-capitale-1.1392179
"Ma non finisce qui: nelle intercettazioni riportate dai pm romani, Salvatore Buzzi (il ras delle coop rosse «Eriches 69») e Tiziano Zuccolo (vice presidente nel cda della coop «Domus Caritatis») commenterebbero fra loro «un patto» di divisione degli affari «al 50-50», sul business della disperazione. In una telefonata del 21 novembre 2012 Zuccolo chiede a Buzzi di incontrarsi per «vede’ n’attimino come ripartire» i dieci milioni concessi loro dal Comune di Roma".
Affari e solidarietà.
Meglio,scusate, la solidarietà è un vero affare.
Sul sito della Prefettura di Teramo viene evidenziato un avviso con il risultato del vincitore del bando per ospitare i profughi.
"Si comunica che, in esito alla procedura indicata in oggetto, giovedì 23 aprile u.s., la Commissione Giudicatrice, in seduta pubblica, tenuto conto degli esiti delle operazioni di gara ha provveduto a redigere la seguente graduatoria provvisoria, secondo le modalità previste nell’avviso:La predetta Commissione ha, pertanto, aggiudicato, in via provvisoria, alla Domus Caritatis Società Cooperativa Sociale con sede legale in via F.Antolisei, 25– Roma, l’appalto del servizio di prima accoglienza in favore dei cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale e dei servizi connessi, al prezzo pro-capite/pro-die di € 34,50 (trentaquattro/50)" .
www.prefettura.it/teramo/news/167111.htm#News_49738
Roma e Teramo non sono mai state così vicine.
Una bella Domus Caritatis non si nega a nessuno.
Neanche a un noto imprenditore dei Prati di Tivo, che in barba alla località turistica, in basette al futuro rilancio imprenditoriale con l'apertura del campeggio e gli investimenti di due società straniere, che in pizzo del parere di tutti gli altri albergatori, Prati di Tivo non troverà mai lo stesso taglio d'intenti, avrebbe deciso di ospitare un centinaio di profughi.
Il Gran Sasso come sede della nuova resistenza.
Il profugo in montagna e il conto ci guadagna.
Che cosa potrebbe accadere?
Nulla perchè non c'è nulla da fare.
Non ci sarà nessun problema di ordine pubblico, sociale, di integrazione.
Va tutto bene.
Tutto è organizzato.
Basta vedere a Teramo con lo spaccio di droga e la nuova facile e povera manovalanza.
Basta vedere in Italia con la fuga dei tanti profughi e l'impossibilità di identificarli.
L'importante è che ci siano i soldi.
Il valore dei valori.
Trenta cinque euro al giorno moltiplicato per le tante ombre.
Basta vedere e continuare a chiudere gli occhi.
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