La segnalazione era chiara "I cipressi che a Bólgheri alti e schietti/
Van da San Guido in duplice filar/Quasi in corsa giganti giovinetti /Mi balzarono incontro e mi guardar"
Poi ancora " Quando brillava il vespero vermiglio, | e il cipresso pareva oro, oro fino, | la madre disse al piccoletto figlio: | Così fatto è lassù tutto un giardino".
Ancora "All'ombra de' cipressi e dentro l'urne | confortate di pianto è forse il sonno | della morte men duro?“
Ancora" Sale la nebbia sui prati bianchi | come un cipresso nei camposanti, | un campanile che non sembra vero | segna il confine fra la terra e il cielo"
Poeti che a Teramo avrebbero occupato il cimitero al cospetto di un simile spettacolo.
Degradante.
I cipressi di Teramo avrebbero perso la maggioranza e la dignità.
Rifiuti contro i rifiuti di una civiltà di amare il proprio territorio, di rispettare il prossimo, di rimanere in silenzio, accanto al nostro amico di una vita.
Il rispetto di un silenzio solenne.
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Fin quando quell'area non diventerà un vero parcheggio con una parte riservata a verde pubblico il suo destino è quello di essere una eterna discarica. Le varie amministrazioni comunali che in questi 30 anni si sono succedute non hanno mai fatto nulla per sistemare quell'area. Anzi: alcune l'hanno utilizzata come discarica per la neve che si era accumulata copiosamente in talune stagioni e altre per depositare alberi e piante per molti mesi dando lo stimolo a cittadini senza scrupoli di depositare a loro volta residui arborei ed altro. Che tristezza...