Giugno 2015.
Scrivevamo su i due punti all'indomani di un servizio del Tg Satirico per antonomasia.
" Il buon Staffelli di Striscia la Notizia ha condotto un'inchiesta molto interessante sulle famose Casette d'Acqua.
Le analisi hanno riportato una concentrazione alta di batteri.
La società che ha la gestione e il controllo delle Casette d'acqua ha un pò annaspato con le risposte e le scuse.
Una domanda: Chi controlla la qualità delle nostre casette d'acqua?
Chi ne garantisce in provincia di Teramo la salubrità?
A Teramo capoluogo c'è anche un doppio rapporto con la consegna di bottiglie di plastica in cambio di una ricarica sulla carta per sconti in negozi che hanno aderito e altro, molto altro.
Una domandina: Ma non è la Teramo Ambiente l'unica società autorizzata alla raccolta dei rifiuti, plastica compresa?
Non paghiamo per questo servizio?
Chi ci risponde?".
Settembre 2015.
Viene inaugurata la prima casetta d'acqua con il sistema di raccolta della plastica per ricaricare la tessera.
Si legge sul quotidiano Il Centro " Il servizio costa 4,5 centesimi al litro rispetto ai 5 tradizionalmente applicati per queste casette. Il costo di attivazione standard della tessera è di 19 euro per 420 litri e questa potrà essere ricaricata anche accumulando punti in due modi distinti: sia facendo acquisti nei negozi del capoluogo che vorranno convenzionarsi con il sistema, sia conferendo bottiglie di plastica vuote tra i rifiuti. L’intento dell’assessore è quello di veicolare il messaggio del rifiuto come risorsa, a anche quello di incentivare gli acquisti in centro. Difatti al circuito potranno aderire solo i punti vendita del capoluogo e non quelli della grande distribuzione. In questo modo a un tot di euro spesi corrisponderà un credito d’acqua in punti caricati sulla carta del titolare. I litri d’acqua che non verranno consumati potranno anche essere riconvertiti in buoni acquisto. Dopo la casetta di San Nicolò ne sono previste altre in punti già individuati rispettivamente alla Gammarana, ai giardini di Madonna delle Grazie, lungo via Cona e a Piano della Lenta. Augurandosi che non trascorrano altri sette mesi per le successive.
Che fine farà la nostra plastica?
Non dovrebbe essere la Teramo Ambiente, l'unica autorizzata alla raccolta e vendita della plastica stessa nel territorio del comune di Teramo?
In sintesi, paghiamo per la nostra acqua che paghiamo con il Ruzzo e in più raccogliamo la nostra plastica per questa società, per cui paghiamo la Teramo Ambiente.
Secondo voi, i conti tornano?
Commenta
Commenti